Susan Tyrrell, la Regina del Weird

“L’ultima cosa che mia madre mi ha detto è stato, ‘SuSu, la tua vita è una celebrazione di tutto quanto ci sia di volgare e appariscente’. Mi è sempre piaciuta quella frase, e ho sempre cercato di vivere all’altezza.”

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Fra le icone che hanno marcato la storia del cinema weird, spicca incontrastata la grandissima Susan Tyrrell.

Attrice solidissima e versatile, dalla carriera teatrale di grande successo, debutta nel 1971 in Shoot Out, ma è con lo splendido Fat City (1972) di John Huston che arriva la celebrità: nel film Tyrrell interpreta Ona, una disperata “mosca da bar” persa fra fallimenti e alcolismo, e la sua intensa performance le vale una nomination all’Oscar.

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Dopo questo inizio “d’autore” Susan decide però di sterzare la sua carriera e, folle e determinata com’è, comincia a inanellare una serie di ruoli estremi, deliranti e talvolta smaccatamente sgradevoli. Uno dei film che hanno per sempre segnato l’immaginario weird è Forbidden Zone (1980) di Richard Elfman (fratello del celebre compositore Danny, che per l’occasione scrisse la sua prima colonna sonora), in cui Susan Tyrrell interpreta istrionicamente Doris, la Regina della Sesta Dimensione, sposa di Re Fausto, un nano.

La sua personalità esuberante e sregolata la porta in seguito a interpretare Solly, la sboccata lesbica di ferro di Angel (1984) e Avenging Angel (1985). Data la sua passione per i personaggi volgari e di cattivo gusto, l’incontro con John Waters, il Duca del Trash, non poteva tardare. Diretta dal grande regista di Pink Flamingos, Susan compare nel classico cult Cry Baby (1990) nel ruolo di Ramona Rickettes, la disgustosa nonna di Johnny Depp.

All’inizio del 2000, però, una rarissima malattia del sangue la costringe, nel giro di un paio di giorni, ad avere entrambe le gambe amputate. Questo, ovviamente, non può fermare la nostra Susan – anzi per lei questo è nuovo motivo di forza espressiva, per ritagliarsi personaggi ancora più bizzarri ed estremi. Nel 2003 compare in Masked and Anonymous di Larry Charles, nel ruolo di una maga veggente.

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Donna selvaggia e granitica, ousider dichiarata, buffa e bizzarra, è sempre pronta a raccontare i più sordidi retroscena di Hollywood. E resta sempre, a testa alta, la più alta incarnazione femminile del cinema weird.

Sono una solitaria. Non mi piacciono le persone belle, ma trovo la bellezza nel grottesco”.

(Susan Tyrrell)

Ultime parole

Ecco una lista delle ultime parole profferite da alcuni condannati a morte, nel momento dell’esecuzione, nello stato del Texas:

Go ahead? – Avanti.

Nothing I can say can change the past. – Nulla di ciò che dirò può cambiare il passato.

I done lost my voice. – Ho perso la voce.

I would like to say goodbye. – Vorrei dire addio.

My heart goes is going ba bump ba bump ba bump. – Il mio cuore sta facendo pu-pum, pu-pum, pu-pum.

Is the mike on? – Il microfono è acceso?

I don’t have anything to say. I am just sorry about what I did. – Non ho niente da dire. Mi dispiace soltanto per ciò che ho fatto.

I am nervous and it is hard to put my thoughts together. Sometimes you don’t know what to say. – Sono nervoso, ed è difficile mettere due parole in fila. Alle volte non sai cosa dire.

Man, there is a lot of people there. – Caspita, c’è un sacco di gente qui.

I have come here today to die, not make speeches. – Sono venuto qui oggi per morire, non per tenere comizi.

Where’s Mr. Marino’s mother? Did you get my letter? – Dov’è la madre di Mr. Marino? Ha ricevuto la mia lettera?

I want to ask if it is in your heart to forgive me. You don’t have to. – Voglio chiedervi se nel vostro cuore potete perdonarmi. Non siete costretti a farlo.

I wish I could die more than once to tell you how sorry I am. – Vorrei poter morire più di una volta per dirvi quanto mi dispiace.

Could you please tell that lady right there – can I see her? She is not looking at me – I want you to understand something, hold no animosity toward me. I want you to understand. Please forgive me. – Potete dire a quella signora là – riesco a vederla? Non mi sta guardando . Voglio che capiate questo, non mi portate rancore. Voglio che capiate. Per favore, perdonatemi.

I don’t think the world will be a better or safer place without me. – Non credo che il mondo sarà migliore o più sicuro senza di me.

I am sorry. – Mi dispiace.

I want to tell my mom that I love her. – Voglio dire a mia madre che le voglio bene.

I caused her so much pain and my family and stuff. I hurt for the fact that they are going to be hurting . – Le ho causato così tanto dolore, e alla mia famiglia, e tutto il resto. Mi fa male il fatto che soffriranno.

I am taking it like a man. – Io la prendo come un vero uomo.

Kick the tires and light the fire. I am going home. – Basta chiacchiere, e accendi il fuoco. Sto per tornare a casa.

They may execute me but they can’t punish me because they can’t execute an innocent man. – Possono uccidermi ma non possono punirmi perché non possono mandare a morte un innocente.

I couldn’t do a life sentence. – Non sopporterei un ergastolo.

I said I was going to tell a joke. Death has set me free. That’s the biggest joke. – Avevo detto che avrei raccontato una barzelletta. La morte mi ha liberato. Questa è la barzelletta migliore.

To my sweet Claudia, I love you. – Alla mia dolce Claudia, ti amo.

Cathy, you know I never meant to hurt you. – Cathy, sai che non ho mai voluto farti soffrire.

I love you, Irene. – Ti amo, Irene.

Let my son know I love him. – Dite a mio figlio che gli voglio bene.

Tell everyone I got full on chicken and pork chops. – Dite a tutti che mi sono riempito di pollo e costole di maiale.

I appreciate the hospitality that you guys have shown me and the respect, and the last meal was really good. – Apprezzo l’ospitalità che mi avete dimostrato, e l’ultimo pranzo era davvero buono.

The reason it took them so long is because they couldn’t find a vein. You know how I hate needles… Tell the guys on Death Row that I’m not wearing a diaper. – Il motivo per cui ci hanno messo  tanto è che non trovavano una vena. Sapete quanto odio gli aghi… Dite ai ragazzi del Braccio della Morte che non indosso il pannolino.

Lord, I lift your name on high. – O Signore, invoco il tuo nome.

From Allah we came and to Allah we shall return. – Da Allah veniamo e ad Allah ritorneremo.

For everybody incarcerated, keep your heads up. – Per chiunque sia incarcerato, levate la testa.

Death row is full of isolated hearts and suppressed minds. – Il Braccio dlela Morte è pieno di cuori isolati e di menti soppresse.

Mistakes are made, but with God all things are possible. – Gli errori si commettono, ma attraverso Dio tutto è possibile.

I am responsible for them losing their mother, their father and their grandmother. I never meant for them to be taken. I am sorry for what I did. – Io sono responsabile del fatto che loro non abbiano più una madre, un padre o una nonna. Non ho mai voluto questo. Mi dispiace per quello che ho fatto.

I can’t take it back. – Non posso tornare indietro.

Lord Jesus forgive of my sins. Please forgive me for the sins that I can remember. – Il Signore Gesù mi perdoni i miei peccati.  Vi prego perdonatemi per tutti i peccati che riesco a ricordare.

All my life I have been locked up. – Per tutta la mia vita sono stato imprigionato.

Give me my rights. Give me my rights. Give me my rights. Give me my life back. – Datemi i miei diritti. Datemi i miei diritti. Datemi i miei diritti.  Datemi indietro la mia vita.

I am tired. – Sono stanco.

I deserve this. – Me lo merito.

A life for a life. – Una vita per una vita.

It’s my hour. It’s my hour. – È la mia ora. È la mia ora.

I’m ready, Warden. – Sono pronto, Guardiano.

Scoperto via New York Times.

Musei anatomici italiani 2 – Napoli

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei musei anatomici d’Italia.

Il Museo Anatomico di Napoli, nato in seno a una delle facoltà mediche più antiche del mondo, raccoglie eccezionali collezioni di pezzi anatomici che, per l’elevato numero, la varietà delle tecniche di preparazione e le modalità di conservazione, costituiscono un patrimonio di ineguagliabile valore storico, scientifico e didattico.

Il nostro tour virtuale comincia dai preparati a secco.

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Proseguiamo poi con i preparati sotto liquidi. Qui troviamo alcuni esemplari teratologici e patologici davvero notevoli.

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Alcuni fra i preparati più interessanti sono quelli ottenuti con metodi non ortodossi: ad esempio la calcinazione, ad opera di Giuseppe Albini, su incarico del Ministero dell’ Interno, che lo invitava nel 1880 a trovare un metodo alternativo al seppellimento e alla cremazione dei cadaveri. Nel Museo sono esposte due teche in vetro e ottone contenenti una il corpo essiccato di un neonato e la seconda il busto di una giovane donna, entrambi ottenuti attraverso questa tecnica.

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Anche la pietrificazione di Efisio Marini (1835-1900) era una tecnica alternativa di preparazione organica. Il metodo consente di mantenere la flessibilità e il colore naturale delle strutture con una particolare miscela di sali metallici di sua invenzione. La peculiarità di queste preparazioni “lapidee” affascina e interessa in maniera particolare i visitatori, anche perché su esse s’ intravede l’esigenza estetica, la ricerca del “bello” perseguita dall’Autore.
Fra i pezzi della collezione spicca, per la singolare bellezza, un tavolino il cui piano è formato da un impasto di sangue, cervello, fegato, bile, polmoni ove, al centro, è adagiata una bellissima mano di giovane donna.
L’ insieme stupisce per la perfetta conservazione e la freschezza del colorito.

pietrificazione1pietrificazione3pietrificazione2Oltre a questi eccezionali preparati, il Museo ospita un’ampia collezione di scheletri, di calcoli umani e animali, e di cere anatomiche.

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Museo anatomico dell’Università di Napoli

via Luciano Armanni, 5 – 80138 Napoli

Telefono: +39 0815666010 – +39 0815665053

Tel/Fax: +39 081297659

E-mail: segreteria@museoanatomico-napoli.it

Ingresso: gratuito – orario: lunedì-venerdì 9:00 – 13:00 previo appuntamento

La vendetta della sigaretta

Nel giorno dedicato alla battaglia contro il fumo, in Thailandia, un gruppo di attivisti porta in processione, come in una sorta di funerale, una sigaretta gigante.

Eppure, quando si tratta di tagliare in due la sigaretta, i gas che gonfiano il feticcio si incendiano… il tabacco, erba sacra, ha forse simbolicamente sconfitto coloro che negano il suo potere?

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Let It Be

A meno di una settimana dal Beatles Day (09-09-2009), anche Bizzarrobazar omaggia i geniali “quattro di Liverpool” ma, ovviamente, a suo modo. Ecco quella che può a buon diritto essere considerata la più weird e assurda cover del classico Let It Be, eseguita dal Coro dell’Armata di Marina Russa.

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Musei anatomici italiani 1 – Firenze

L’Italia, paese dalla grande tradizione e cultura medica, ospita alcuni dei più grandi musei anatomici al mondo, che vantano preparazioni fra le più straordinarie mai eseguite.

Come si sa i musei sono i figli, di “scientifico rigore”, delle wunderkammern, le camere (o gabinetti) delle meraviglie che dal Cinquecento fino ai nostri giorni raccolgono gli oggetti più strani, bizzarri e suggestivi che i loro possessori riescono a collezionare. In alcuni musei italiani, però, la linea di confine fra la serietà scientifica e lo stupore della wunderkammer è piuttosto labile. Il nostro paese è dopotutto anche patria dell’arte, ed è naturale che l’arte si sia infiltrata anche negli asettici ambienti della medicina – già dalle prime sale di dissezione universitarie, non a caso chiamate “teatri anatomici”, come se la rappresentazione artistica ne facesse in quache misura parte, fino ai modelli anatomici che dalla scultura mutuano pose e accorgimenti realizzativi.

Una gita attraverso l’Italia a caccia dei musei di medicina è dunque un’esperienza trasversale, capace di appassionare anche chi non è studioso esclusivo della scienza di Ippocrate.

Cominciamo quindi la nostra piccola guida concernente i principali musei di anatomia, anatomia patologica o veterinaria sul suolo italiano, dalla città di Firenze. A seguire, nei prossimi post, parleremo di Bologna, Napoli, Roma, Pisa, Siena e Modena.

Museo di Anatomia Teratologica e Patologica

Il museo di anatomia teratologica e patologica dell’Ospedale Careggi di Firenze vanta una splendida collezione di reperti. Eccone alcuni:

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Di particolare interesse è, inoltre, un’estesa collezione di preparati di Girolamo Segato, l’inventore del misterioso metodo di conservazione dei corpi mediante pietrificazione:

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OSPEDALE CAREGGI

Viale Morgagni 85 – Firenze

Tel: 055 413756

Fax: 055 4379868

Fruibilità: Su richiesta (ingresso libero)

Museo “La Specola”

La Specola è uno dei più famosi musei zoologici. Ospita, oltre agli animali imbalsamati e agli scheletri in esposizione, circa 3 milioni di altri esemplari (solo al 1994) esclusivamente riservati agli specialisti.  La collezione include anche diverse specie estinte o in via di estinzione.

Ma il Museo deve la sua celebrità più ampia alla splendida collezione di cere anatomiche voluta dal Granduca Pietro Leopoldo e dal primo Direttore del Museo Francesco Fontana nel 1771.  In quasi un secolo furono eseguiti più di 1.400 preparati.

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Gli anatomisti eseguivano le dissezioni sui cadaveri portati dall’Arciospedale di Santa Maria Nuova. In base a questi pezzi dissezionati venivano fatti i modelli in argilla da cui si ricavavano i calchi in gesso nei quali veniva poi colata la cera (o meglio, un miscuglio di cere, resine e coloranti di cui non sappiamo esattamente la composizione) per realizzare i modelli definitivi, che poi venivano assemblati e rifiniti.

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Le cere della Specola, per quanto talora anatomicamente un poco imprecise (alla luce delle odierne conoscenze), sono notevoli soprattutto dal punto di vista artistico. È qui che possiamo chiaramente riscontrare un connubio tra arte e scienza nell’approccio alla realizzazione dei modelli. Splendide “bambole anatomiche” a grandezza naturale, queste cere ambiscono a suscitare un’emozione, oltre che a provvedere a un valido supporto visivo e conoscitivo per lo studente o il semplice curioso.

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Museo La Specola

Via Romana, 17 – 50125 Firenze

Tutti i giorni dalle 9:30 alle 16:30

Chiusura: lunedì

Biglietto per la singola sezione intero: € 6,00

Biglietto per la singola sezione ridotto: € 3,00

Per visite guidate consultare Servizi educativi o telefonare allo 055 2346760 dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 14:00; altrimenti scrivere a: edumsn atunifi.it

Strumentale vegetale

Un cetriolo, una carota e un peperone… ed ecco qui una splendida zampogna!

Quest’uomo passa la sua vita a costruire strumenti musicali ricavandoli da comuni ortaggi. Talvolta, però, il risultato non è esattamente un’armonia celestiale – come in questo caso.

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