Zdzisław Beksiński (1929-2005) è noto come uno dei maggiori artisti polacchi della seconda metà del ‘900. Nel 1975 una giuria di critici lo nominò miglior artista dei primi trent’anni della Repubblica Polacca.
Dopo un primo periodo di opere minori, nel 1971 Beksiński ha un terribile incidente stradale, quando rimane bloccato con la sua auto all’interno di un passaggio a livello incustodito, nel cuore della fredda campagna polacca. Se la cava con tre settimane di coma e molti mesi di convalescenza. Grazie alla famiglia, e alla sua grande forza d’animo, torna ad essere la persona affabile di una volta: eppure, da quel momento, la sua arte cambia radicalmente.
I suoi dipinti ad olio assumono una qualità gotica, surreale, macabra. Fra architetture impossibili e inquietanti comincia ad agitarsi una moltitudine di figure mostruose, dalla carnalità corrotta e putrida, esseri semifusi con la pietra, nature morte di mondi lontani.
Zdzisław è un uomo schivo e timido: nonostante la sua arte post-apocalittica sia piuttosto cupa e tenebrosa, l’artista è conosciuto per i suoi modi gentili, per la sua piacevole conversazione e per il suo senso dell’umorismo. Non ama la notorietà, e spesso non si presenta all’inaugurazione delle sue mostre. Quando qualche giornalista riesce a fargli una domanda sui suoi quadri, risponde semplicemente “non riesco a pensare a una frase appropriata da dire sulla pittura”.
Alla fine degli anni ’90 il suo nome è famoso in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti e in Giappone, paese in cui conquista il primato di unico artista contemporaneo polacco inserito tra le prestigiose collezioni dell’Osaka Art Museum, e naturalmente nelle collezioni di musei polacchi e svedesi.
Ed è proprio allora che il destino si accanisce su di lui. Sua moglie, Zofia Stankiewicz, muore nel 1998. L’anno seguente, il giorno della vigilia di Natale del 1999, suo figlio Tomasz Beksinski, noto presentatore radiofonico e giornalista musicale, si toglie la vita.
Il vecchio pittore rimane solo, cade in depressione. Nemmeno la sua morte arriverà in modo sereno: Zdzisław Beksiński viene assassinato il 22 febbraio 2005, accoltellato con 17 pugnalate dal figlio del suo maggiordomo, a causa di un prestito di 100$ che l’artista aveva rifiutato di dare al ragazzo, allora diciannovenne.
Considero questo pittore eccezionale. Ringrazio la redazione per averlo proposto ai lettori di bizzarrobazar.com.
Grazie a te per il commento! 🙂
Sempre in tema di quadri gotici, lugubri ed inquietanti, forse alcuni lettori non conoscono la tela ”The Hands Resist Him” (Le mani gli resistono) ribattezzato come “Il quadro maledetto di eBay” dopo che nel 2000, messo in vendita, appunto, su eBay, si era generato un tam-tam di presunte leggende e maledizioni riguardo a questo dipinto. Pare che l’inserzione su eBay contenesse un’esenzione di responsabilità dei vecchi proprietari per eventuali effetti che il quadro avrebbe provocato sui nuovi detentori. La cronaca riporta che la pagina di eBay venne visitata per oltre 30000 volte. Solo dopo si scoprì l’autore del quadro: Bill Stoneham.
Ma forse questa chicca è stranota ai lettori del blog…
LA PITTURA DI Zdzisław Beksiński è una pittura apparentemente complessa, ma è da ascrivere nell’espressione di un profondo distacco esistenziale dalla realtà, indipendentemente dalla storia della Polonia o della stessa perdita della moglie e del figlio. E’ il profondo “piacere” dell’orrido che vive in ognuno di noi, che, spesso o sempre, non abbiamo la possibilità di esprimerlo, ma solo di viverlo nella regione più recondita della nostra anima. La pittura non cancella il profondo senso di religiosità che traspare in ogni angolo ed in ogni espressione; non c’è odio ma solo amore, come una volta scrisse, (per me persona di eccellenza e maestro di vita) il Prof. Gastone Lambertini, MAESTRO di Anatomia Umana, quando descrisse il cranio, mentre ne osservava il “volto”….. definendolo: la “splendida orrida maschera dello splancnocranio”, insegnandomi che il nostro corpo non è solo “una carcassa” che avvolge la nostra anima , ma è l’essenza della vita”……
I quadri di Beksiński questo affermano: la morte è il punto di riferimento più importante della nostra vita….in quell’istante, Noi definiamo il significato della nostra vita…… siamo, finalmente, Vivi!!!
Ho letto che tanti gruppi musicali hanno chiesto i diritti di alcuni quadri per copertine di album(ecco un’esempio https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSjiY1sYuOKuPbTxeRXOvlVAhpYmZ9TIDLCpYiXY_IOmT7QHMFR) Ho cercato qualche contatto ma non riesco a trovare niente di concreto per chiedere i diritti e usare l’immagine di un suo quadro per una locandina di un concerto….chi può aiutarmi?
Grazie.
Immagino dovrai fare richiesta alla galleria d’arte che lo rappresenta: info@belvederegallery.com.
Grazie mille,
Proviamoci….
Ho scoperto grazie a un collega il lavoro di questo artista eccezionale, nonché la sua sventurata storia personale. Stavo per mandarti un link, per chiederti se lo conoscevi. Una veloce ricerca ovviamente ha svelato che gli avevi già dedicato un post, ovviamente.
Complimenti per lo sbarco su YouTube!
Grazie Gianmaria! 😉