Trapianti di testa

Il trapianto di organi da un corpo morto a uno vivo è oggi una realtà. Eppure il trapianto tabù per eccellenza, quello della testa, non sembra sia ancora stato effettuato sull’essere umano. Questo non significa che gli scienziati non ci abbiano almeno provato

Gli amici degli animali si scandalizzeranno per questo argomento, ma è un fatto storico: cani e scimmie vennero usati per tutti quegli esperimenti scientifici che, per quanto crudeli, stanno alla base delle conoscenze che oggi rendono possibili i trapianti di cuore (e, in generale, di altri organi). Ognuno può pensarla come vuole: sacrificio necessario, o violenza bell’e buona, senza scusanti? Bisogna comunque considerare che, all’epoca in cui si svolsero i fatti che stiamo per raccontare, non c’era ancora una sensibilità particolare nei riguardi degli animali, e le varie associazioni per la protezione degli animali dovevano ancora nascere. (Questo giusto per dire che, forse, questi pionieri della scienza sono più “scusabili” dei loro nipotini che, al giorno d’oggi, continuano a sviluppare ricerche tramite vivisezioni e violenze sugli animali, quando si potrebbe forse pensare a qualcosa di meno efferato).

Comunque sia, le ricerche sul trapianto nascono storicamente da uno dei più famosi strumenti di morte della storia moderna: la ghigliottina. Erroneamente attribuita al Dr. Guillotin, questa macchina di morte era in uso fin dal 1300; la discussione che nell’800 infiammò gli scienziati riguardava l’effettiva durata dell’agonia del condannato alla decapitazione. Quanti minuti ci metteva a morire, una testa tagliata? E, soprattutto, poteva essere tenuta in vita?

Nel 1812, il fisiologo francese Julian Jean Cesar Legallois ipotizzò che una testa irrorata da sangue ossigenato avrebbe potutto continuare a vivere. Il dr. Charles Edouard Brown-Séquard, quasi cinquant’anni dopo, tentò l’esperimento: decapitò un cane, tolse tutto il sangue dalla testa e dopo 10 minuti pompò sangue fresco nelle arterie. Il medico racconta che dopo poco la testa tornò in vita, muovendo gli occhi e altri muscoli del volto, eseguendo movimenti che sembravano del tutto volontari. Dopo qualche minuto, la testa morì nuovamente, fra “tremiti d’angoscia”.

Verso la fine degli anni ’20 del XX Secolo, il fisico sovietico Sergej Brjuchonenko riuscì a tenere in vita per circa tre ore la testa di un cane separata dal proprio corpo. Questo fu possibile grazie all’uso di anticoagulanti e di una primitiva macchina cuore-polmone sviluppata da Brjuchonenko stesso e da lui chiamata autojektor. La testa tagliata reagiva a diversi stimoli: sussultava in seguito a un rumore come quello di un martello sbattuto dietro di lei; le pupille reagivano alla luce; si leccava l’acido citrico dalle labbra; e mangiava un pezzo di formaggio che però usciva subito dal tubo esofageo posto all’altro capo.

Le teste di cane di Brjuchonenko divennero famose in tutta Europa, anche grazie ad alcuni filmati. Eccone uno:

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=cEcUTMpyRLY]

In seguito, l’Unione Sovietica scioccò il mondo quando nel 1954 si venne a sapere che lo scienziato russo Vladimir Demikhov aveva creato un cane con due teste. Egli era riuscito a impiantare la testa di un cucciolo sul corpo sano di un cane adulto. Innestando testa, spalle e zampe anteriori del cucciolo nel collo di un pastore tedesco adulto, aveva fatto in modo che il cuore del cane “ospite” tenesse in vita anche l’ibrido impiantato. Nonostante le due teste condividessero il medesimo sistema circolatorio, vivevano due vite indipendenti. Dormivano e si svegliavano in momenti diversi. Il cucciolo mangiava e beveva autonomamente pur non avendone bisogno, visto che riceveva tutto il suo nutrimento dal cane “ospite”. Quando il cucciolo leccava avido una ciotola di latte, tutto quello che gli finiva in bocca sgocciolava fuori dal moncone del suo tubo esofageo sul collo rasato del pastore tedesco.

Sembra pura crudeltà, ma se Christian Barnard nel 1967 riuscì ad eseguire il primo trapianto di cuore umano, la strada a questo evento fu aperta senza dubbio dagli esperimenti di Demikhov. Tutti i problemi di rigetto erano stati studiati, in primis, dal chirurgo sovietico.

La risposta americana, in quel periodo di Guerra Fredda, non tardò a farsi sentire: si chiamava Robert White. Chirurgo ambizioso, White aveva ricevuto un ordine – battere Demikhov. L’unico modo per farlo era eseguire un trapianto di testa vero e proprio. Demikhov aveva soltanto impiantato delle teste aggiuntive ad un corpo sano: White avrebbe decapitato un animale, sostituendo la sua testa con una nuova. Così avrebbe dimostrato la superiorità tecnologica degli Stati Uniti sull’Unione Sovietica.

Dopo diversi esperimenti (nel 1962 tenne in vita il cervello di una scimmia, rimosso dalla testa; nel 1964 rimosse il cervello di un cane e lo posizionò sotto la pelle del collo di un altro cane, per comprendere se potesse rimanere in vita), finalmente nel 1970 eseguì l’esperimento più difficoltoso di tutto il suo programma di ricerca: il trapianto totale di testa. Nel corso di un’operazione attentamente coreografata e circondato da un grande numero di assistenti, rimosse dal corpo la testa di una scimmia e la riattaccò su un altro corpo. Dopo qualche ora la scimmia si risvegliò nella sua nuova realtà. White scrisse che “dimostrava di aver coscienza dell’ambiente esterno, accettando il cibo che le veniva messo in bocca, masticandolo e deglutendolo. Gli occhi seguivano il movimento delle persone e degli oggetti posti nel suo campo visivo”. Quando White le mise un dito in bocca, la scimmia gli diede un morso. Non era sicuramente una bella vita, per la scimmia resuscitata.

La scimmia non poteva camminare, né saltare da un albero all’altro, o svolgere alcuna funzione normale: era tetraplegica, paralizzata dal collo in giù, perché la spina dorsale era stata recisa. Il nuovo corpo non era null’altro che una pompa che portava sangue alla testa. Da un punto di vista chirurgico, il lavoro era davvero eccezionale. Ma la scimmia sopravvisse un giorno e mezzo, prima di soccombere alle complicazioni post-operatorie. Con la massima sorpresa da parte di White, l’opinione pubblica reagì in modo inaspettato: sgomenti di fronte a tale assenza di scrupoli etici, i suoi connazionali lo additarono come un nuovo barone Frankenstein. I fondi a poco a poco sparirono.

Robert White cercò di portare il proprio lavoro al passo successivo: il trapianto di testa umana. Si poteva trapiantare un cuore, per cui che motivo c’era di non provare un simile esperimento? Malati terminali potevano godere di molti altri anni di vita, seppure bloccati in un corpo paralizzato. Dal punto di vista chirurgico era possibile. E se il paziente era già tetraplegico, che differenza avrebbe fatto?

Nonostante alcuni candidati si fossero fatti avanti per il trapianto di testa, White non operò mai il suo innesto definitivo: ammise che ci sarebbe voluto del tempo prima che l’opinione pubblica fosse pronta ad accettarlo. Predisse che la “leggenda di Frankenstein, in cui un intero uomo è costruito cucendo assieme parti di corpi diversi, diventerà realtà agli inizi del Ventunesimo secolo”. Non ne abbiamo ancora notizia, ma il trapianto di testa potrebbe risorgere come pratica effettiva, proprio come preventivato da White, in questi stessi anni.

65 comments to Trapianti di testa

  1. irene says:

    Lascio un commento perché lurkare non è più ammissibile, ti/vi devo almeno un grazie. Questo è il blog più utile che conosco! 🙂

  2. domenico buchicchio says:

    VI SAREI GRATI SE PUBBLICASTE QUALCOSA SULLE RACCOLTE ANATOMICHE DI MUSEI EUROPEI NON SOLO ITALIANI, SE POSSIBILE. Grazie

    • bizzarrobazar says:

      Salve Domenico,
      nonostante Bizzarro Bazar affronti spesso argomenti legati all’anatomia, alla chirurgia, alla patologia e in generale all’arte sanitaria, questo non è un blog specificamente medico. Ti ringraziamo per il suggerimento e speriamo in futuro di avere spazio per un tour delle più prestigiose wunderkammern europee. Nel frattempo ti consigliamo caldamente di visitare la sezione “Museums/collections” sull’ormai mitico blog Morbid Anatomy, curato dall’amica Joanna Ebenstein. Trovi il link al suo sito nel nostro blogroll.
      Torna presto a farci visita!

  3. Mdk7 says:

    Wow, che blog fantastico!!!
    L’ho appena scoperto e veramente complimenti per gli articoli originali ed interessantissimi.
    Da oggi avrete un nuovo follower. 😀

  4. selene says:

    La testa recisa di cane tenuta in vita è la cosa peggiore che sia mai stata fatta, e squalifica moralmente gli esseri paraumani che l’hanno eseguita.
    A livello sia scientifico che umano non c’è nessuna giustificazione a queste atrocità, sò che in un esximento di impianto di testa sul corpo di 1 cane, le 2 teste soffrirono per 1 mese, cercando di mordersi, e poi morirono per il rigetto
    dai tempi di Barnard si conosce come avvenga la circolazione extracorporea e i trapianti, ci vorrebbe più rispetto x gli aniamli, ma questi esximenti sono stati tenuti segreti per anni
    avrei voluto solo vedere White e Demikhov con la testa tagliata e attaccata a 1 pompa, farli soffrire e poi spiegargli che lo faccio per il bene della scienza

    • Francesco says:

      Ti auguro di non aver mai bisogno di un trapianto…perchè dovresti altresì modo riuscire a vivere grazie agli studi condotti da coloro che tu stai deridendo e aspramente criticando.

      • David says:

        l-unico errore [ il voler attaccare la testa su altri corpi con le inevitabili crisi di rigetto, ma se la testa venisse semplicemente applicata ad una macchina cuore polmoni… e le ricerche odierne di cibernetica che permettono a robot umanoidi fi fare quasi ogni movim ento, non si potrebbe inserire la macchina cuore polmoni in una struttura con mani e piedi… guardate che allo stato odierno tutto questo e possibile, salverebbe persone con cancro e metastasi nel copro ma col cervello sano, per non parlare di sclerosi multipla e chissa che altro. dove sta la mostruosita se non nell occhio di chi guarda

      • selene says:

        Tu invece vivresti con la testa staccata dal corpo?
        O con la testa trapiantata?
        Saresti paralizzato, impazzito, e moriresti per il rigetto

    • Zarathustra says:

      Parli di MORALE o IMMORALE come fossimo davanti al rogo, quello che arde Giordano Bruno!!! Porca miseria!!! Erano due cani e se la scienza sopra tutto quella medica avrà bisogno di tali esperimenti che ben vengano in futuro che grazie a questi esperimenti sono salvati milioni di persone umane, tanti bambini e anche animali compresi! Prosit

  5. nicola says:

    Coloro che trovano fantastico questo blog, dovrebbero proporsi loro stessi come cavie x questi avveniristici esperimenti, x il bene dell’umanità naturalmente!!! e poi cosa c’entrano i trapianti di cuore, peraltro non basati sulla vivsezione e questi insensate ed orribili violenze contro gli animali? d’altra parte è tipico dei vivisettori e della loro purtoppo ampia cricca, arrogarsi meriti altrui, come per la scoperta dell’insulina. Nessuna scoperta scientifica importante è stata ottenuta grazie alla vivisezione, semmai ha rtardato e deviato la scienza.
    Pazzia e crudeltà sono davvero fantastiche…complimenti

    • selene says:

      I trapianti di testa sono la manifestazione più estrema della parabiosi, crudelissimo tipo di vivisezione praticato dai primi del 900. Consiste nel conguingere 2 animali, cucendoli o impiantandoli x studiare l’assimilazione e le altre funzioni che cosi avvengono correlate. tanta cattiveria x niente
      Hai ragione a dire che, a livello generale la sperimentazione su modello animale porta a risultati fuorvianti e inutili all’uomo, e gli scienziati che la praticano sono più votati al sadismo che alla ricerca.
      potrei fare tanti esempi di esximenti inutili e dolorosi su povere bestie da riempire 1 trattato!

  6. simona volo says:

    vi invito a leggere un libro “imperatrice nuda”. vi spiegherà che nessun esperimento condotto su animali è servito alla medicina. siamo evoluti grazie a tutt’altro tipo di esperimenti e ricerche.
    l’articolo è interessante, però non diciamo sciocchezze.

    • bizzarrobazar says:

      Mi dispiace contraddirti, ma credo che le sperimentazioni su animali abbiano grandemente favorito la scienza. Questo, sia ben chiaro, non cambia il fatto che la maggior parte di questi esperimenti siano condannabili eticamente. Ma è importante comprendere che in un certo periodo le lotte animaliste erano ancora sconosciute. Anche nei campi di sterminio nazisti furono svolte ricerche che oggi si rivelano utili. Ma se potessimo tornare indietro, nessuno di noi auspicherebbe una certa ricerca immorale e crudele. È un paradosso, me ne rendo conto, ma alcuni dei grandi traguardi raggiunti oggi dalla scienza sono imputabili a tecniche e ricerche agghiaccianti e abominevoli. Bizzarro Bazar ha sempre mostrato la traccia di queste scoperte che derivano da pratiche quantomeno discutibili. Ammettere che una buona parte delle scoperte scientifiche deriva dal dolore e dall’agonia di molte “vittime sacrificali” non credo sia una “sciocchezza”, credo sia un’importante nozione che dobbiamo fare nostra.

      • Ester says:

        Quanta ignoranza mostri in queste affermazioni! non ci sarebbero tanti scienziati “pentiti” che, fortunatamente aumentano di giorno in giorno, che ammettono l’inutilità della vivisezione e del rallentamento che causa nella vera ricerca.Informati prima di pubblicare le tue idee…..

        • bizzarrobazar says:

          Ester, non è questione di giustificare la vivisezione, pratica che personalmente ritengo condannabile. Semplicemente non credo che tutto sia o bianco, o nero. È mia intima speranza che in breve tempo si rinunci alle sperimentazioni sugli animali. Ma detto ciò, non ci sono elementi che provino che certe pratiche, frutto ed espressione dei tempi, non abbiano MAI portato a nulla. Ci può dispiacere, ci può far arrabbiare, ma fatto sta che certe scoperte scientifiche derivano dalla sofferenza e dalla violenza, così come gran parte della nostra ricchezza occidentale deriva dalla sopraffazione. In questo dilemma riposa un’ambiguità che io credo feconda, in quanto ci interroga sulla nostra natura e sulla natura di ciò che oggi chiamiamo progresso e tecnologia. Credo che sia importante affrontare l’argomento con una certa onestà intellettuale.

      • selene says:

        Oggi esistono sistemi alternativi alla sperimentazione su modello animale, tanti e validi, ma non si usano, molti di loro costano o richiedono competenze, i test su aniamli sono effettuati anche da aziende private.
        Comunque non vengono rispettati i principi di anestesia e asepsi. il non riutilizzo x diversi esximenti e il confort delle gabbie.
        In tempi non lontani è stato fatto 1 esximento risibile e sadico, in cui venivano sparati cani e gatti contro un muro per verificare che a urti più forti corrispondessero danni maggiori, un risultato demenziale, nessuno può dire che 1 test del genere abbia aiutato il progresso scientifico!
        Invece a proposito del trapianto di testa si dice che sia stato effettuato, o almeno tentato nella sala chirurgica di fortuna nei lager, a opera di medici nazisti, circola una foto ma non sò se è autentica e non sono riuscita a trovare altro materiale
        Tornando al discorso delle scoxte scientidfiche ottenute grazie a dolore di esseri viventi, sò che l’agopuntura è stata inventata e xfezionata grazie alle torture che alcuni cinesi infliggevano, cercando dove spilloni acuminati facessero più male, e cosi scoprirono anche dove facevano bene…

  7. michele says:

    Ecco una breve sintesi di alcuni dei disastri della vivisezione: aggiungo che tra i 300.000 e 400.000 uomini in Europa e Usa muoiono ogni anno per effetti collaterali legate ai farmaci “sicuri” sugli animali; che l’Aids probabilmente deriva dai vaccini in cui i virus erano coltivati nei reni delle scimmie e vi rispiarmo altre amenità.
    Divertitevi (il posto di tali scienziati dovrebbe essere il centro di ricerche di psicopatologia di Quantico, sede dell’FBI)

    1. Il benzene non venne ritirato dal mercato, e si è continuato a utilizzarlo come componente chimico industriale nonostante prove
    cliniche ed epidemiologiche avessero dimostrato che l’esposizione ad esso provoca la leucemia negli esseri umani, perché
    esperimenti finanziati dai produttori non sono riusciti a riprodurre la leucemia nei topi.
    2. Fumare veniva considerato non cancerogeno in quanto il cancro causato dal fumo è difficile da riprodurre in animali da laboratorio.
    Di conseguenza in molti continuarono a fumare e morire di cancro.
    3. Esperimenti effettuati su ratti, criceti, cavie, topi, scimmie e babbuini non rilevarono alcun legame tra fibra di vetro e cancro.
    Non fino al 1991 quando, grazie a studi compiuti su esseri umani, l’OSHA lo classificò come cancerogeno.
    4. Nonostante l’arsenico sia considerato cancerogeno per gli esseri umani già da decenni, gli scienziati hanno trovato pochissime
    prove negli animali a supporto di questa conclusione fino al 1977. Questa è stata la posizione ufficialmente accettata finché non
    fu possibile alla fine riprodurre il cancro negli animali.
    5. Molti esseri umani hanno continuato ad essere esposti all’amianto ed a morire perché gli scienziati non riuscivano riprodurre il cancro
    negli animali in laboratorio.

    6. Lo sviluppo di pacemakers e valvole cardiache è stato ritardato a causa delle differenze fisiologiche tra gli animali, sui quali
    furono progettati, e gli esseri umani cui erano destinati.
    7. Modelli animali di malattie cardiache non sono riusciti a dimostrare che una dieta ricca di grassi e colesterolo aumenta il rischio di
    malattie coronariche ed arteriose. Invece di cambiare le proprie abitudini alimentari per prevenire questi disturbi, la gente ha
    continuato il proprio stile di vita con un falso senso di sicurezza.

    8. I pazienti ricevevano farmaci dannosi od inefficaci a causa di modelli animali di ictus.

    9. Studi sugli animali avevano previsto che i beta-bloccanti non avrebbero abbassato la pressione sanguigna.
    Come conseguenza di ciò il loro sviluppo fu bloccato. Persino i ricercatori che praticano esperimenti su animali hanno dovuto ammettere
    il fallimento di modelli animali di ipertensione al riguardo, ma nel frattempo ci sono state migliaia di vittime di ictus.

    10. I chirurghi ritenevano di aver perfezionato la cheratotomia radiale, un tipo di chirurgia che permette di migliorare la vista senza
    l’ausilio degli occhiali, sui conigli, ma la procedura ha reso ciechi i primi pazienti umani (la cornea del coniglio è in grado di rigenerarsi
    nella parte inferiore mentre quella umana solo in superficie). L’intervento chirurgico viene oggi praticato solo sulla superficie.
    11. Si supponeva che trapianti combinati di cuore e polmoni fossero stati “perfezionati” sugli animali, ma i primi 3 pazienti
    umani sono deceduti nei primi 23 giorni dopo il trapianto. Su 28 pazienti operati tra il 1981 ed il 1985, 8 sono deceduti durante
    l’intervento e 10 hanno sviluppato la bronchiolite obliterante, una complicazione polmonare che i cani sui quali furono condotti gli
    esperimenti non avevano sviluppato. Dei 10 pazienti che avevano sviluppato la bronchiolite obliterante, 4 morirono e 3 non hanno mai più
    potuto respirare senza l’ausilio di un respiratore. La bronchiolite obliterante, si è poi rivelata essere il maggior rischio legato
    all’operazione.
    12. La Ciclosporina A inibisce il rigetto degli organi, ed il suo sviluppo fu uno spartiacque per il successo nei trapianti di organi. Se le
    prove su esseri umani non avessero superato i risultati poco promettenti ottenuti sugli animali, il farmaco non sarebbe mai stato
    rilasciato.
    13. Gli esperimenti su animali hanno fallito nel prevedere la tossicità renale causata dall’anestetico generale metoxyiflurano. Molta gente
    ha perso tutte le funzioni renali.
    14. Gli esperimenti su animali hanno ritardato l’uso di rilassanti muscolari durante l’anestesia generale.
    15. Le ricerche su animali hanno fallito nel rivelare i batteri come causa di ulcere ed hanno ritardato il loro trattamento con antibiotici.
    16. Più della metà dei 198 nuovi farmaci rilasciati tra il 1976 ed il 1985 furono o ritirati o riclassificati in seguito a gravi ed imprevisti
    effetti collaterali. Questi effetti collaterali, tra gli altri, includevano complicazioni quali disritmia letale, attacchi cardiaci,
    insufficienza renale, crisi epilettiche, arresto respiratorio, insufficienza epatica ed ictus.
    17. Il Flosint, un farmaco contro l’artrite, venne testato su topi, scimmie e cani; tutti tollerarono il farmaco molto bene. Invece,
    negli esseri umani ha provocato dei decessi.
    18. Lo Zelmid, un antidepressivo, fu testato su topi e cani senza incidenti ma causò gravi problemi neurologici negli esseri umani.
    19. Il Nomifensine, un altro antidepressivo, fu associato ad insufficienza epatica e renale, anemia e decessi negli esseri umani. Eppure
    i test sugli animali avevano indicato che il farmaco si potesse usare senza alcun effetto collaterale.
    20. L’Amrinone, un farmaco usato contro l’insufficienza cardiaca, fu testato su numerosi animali e rilasciato senza alcun problema.
    Negli esseri umani però sviluppò la trombocitopenia, cioè la mancanza di cellule ematiche necessarie per la coagulazione del sangue.
    21. Il Fialuridine, un farmaco antivirale, causò danni al fegato in 7 pazienti su 15. Cinque di loro morirono e due dovettero ricorrere
    ad un trapianto di fegato. Eppure il farmaco aveva funzionato bene sulle marmotte .
    22. Il Clioquinol, un farmaco antidiarroico, ebbe risultati positivi nei test effettuati su topi, gatti, cani e conigli. Nel 1982 però
    dovette essere ritirato in tutto il mondo perché responsabile di cecità e paralisi negli esseri umani.
    23. L’Eraldin, un farmaco contro le malattie cardiache, causò morte e cecità negli esseri umani nonostante non avesse provocato
    alcun effetto indesiderato negli animali. Quando immesso sul mercato, i ricercatori affermarono che si fosse distinto per la
    completezza degli studi di tossicità effettuati su animali. Successivamente i ricercatori non furono in grado di riprodurre questi
    risultati su animali.

    24. L’Opren, un farmaco contro l’artrite, uccise ben 61 persone. Sono stati inoltre documentati più di 3.500 casi di reazioni gravi
    ad esso. L’Opren era stato testato su scimmie ed altri animali senza causare problemi.
    25. Lo Zomax, un’altra medicina contro l’artrite, fu responsabile della morte di 14 persone e causa di sofferenze per molte altre.
    26. Le dosi dell’Isoprotenerol, un farmaco usato nel trattamento dell’asma, furono calcolate utilizzando animali. Sfortunatamente si è
    dimostrato essere troppo tossico negli esseri umani. 3.500 persone sofferenti d’asma morirono nella sola Gran Bretagna a causa di
    sovradosaggio. E’ ancora difficile riprodurre questi risultati negli animali.
    27. Il Methysergide, un farmaco usato nel trattamento del mal di testa, ha portato a fibrosi retroperitoneale, o gravi cicatrci del cuore,
    dei reni e dei vasi sanguigni nell’addome. I ricercatori non sono stati in grado di riprodurre questi effetti negli animali.
    28. Il Suprofen, una medicina contro l’artrite, fu ritirata dal mercato quando i pazienti cominciarono a soffrire di tossicità renale. Prima
    del suo rilascio, i ricercatori dissero questo al riguardo: “Eccellente profilo di sicurezza. Nessun effetto a livello cardiaco,
    renale o del sistema nervoso centrale in nessuna specie.”
    29. Il Surgam, un altro farmaco contro l’artrite, fu studiato per avere un fattore di protezione dello stomaco che prevenisse ulcere
    nello stomaco, un effetto collaterale comune a parecchi farmaci contro l’artrite. Nonostante risultati promettenti nei test su animali
    provocò ulcere in pazienti umani.
    30.Il Selacryn, un diuretico, fu ampiamente sperimentato sugli animali ma dovette essere ritirato dal mercato nel 1979 dopo che 24
    persone morirono a causa di un’insufficienza epatica indotta dal farmaco.
    31. Il Perhexiline, un farmaco per il cuore, fu ritirato dal mercato quando si scoprì che produceva un’insufficienza epatica che non si
    era riscontrata nei test su animali. Anche dopo che fu individuato quel particolare tipo di insufficienza epatica, non la si poté riprodurre
    negli animali.
    32. Il Domperidone, progettato per curare nausea e vomito, produceva nell’uomo un battito cardiaco irregolare e dovette essere
    ritirato dal mercato. I ricercatori non furono in grado di riprodurre questo effetto nei cani nemmeno con un dosaggio di 70 volte
    superiore rispetto la dose normale.
    33. Il Mitoxantrone, una cura contro il cancro, produceva scompenso cardiaco negli esseri umani. Fu ampiamente testato su cani
    senza che si riscontrasse questo effetto.
    34. Il Carbenoxalone sarebbe dovuto servire nella prevenzione delle ulcere gastriche ma nei pazienti causava ritenzione idrica al punto
    da provocare scompenso cardiaco. Dopo che i vivisettori scoprirono ciò che causava negli esseri umani lo testarono su topi,
    ratti, scimmie e conigli ma non riuscirono mai a riprodurre questo effetto su di essi.

    35. Il Clindamycin, un antibiotico, causa una condizione nell’intestino detta colite pseudomembranosa. Eppure fu testato per un
    anno intero ogni giorno su cani e topi; non solo, essi furono anche in grado di tollerare dosi dieci volte maggiori di quelle tollerate
    dagli esseri umani.
    36. Gli esperimenti su animali non suffragarono mai l’efficacia di farmaci simili al valium durante il loro sviluppo od in seguito.

    37. Le compagnie farmaceutiche Pharmacia ed Upjohn interruppero i test clinici sulle loro compresse Linomide (roquinimex) per il
    trattamento della sclerosi multipla dopo che diversi pazienti soffrirono di attacchi cardiaci. Su 1.200 pazienti, 8 soffrirono di attacchi
    cardiaci legati alla somministrazione del farmaco. Gli esperimenti su animali non avevano in alcun modo previsto questo.

    38. Il Cylert (pemoline), un farmaco usato nel trattamento delle malattie da carenza di attenzione e iperattività, causò insufficienza
    epatica in 13 bambini. Di essi, undici o morirono o necessitarono di un trapianto di fegato.
    39. L’Eldepryl (selegiline), un farmaco usato nel trattamento del morbo di Parkinson si scoprì essere causa di pressione sanguigna
    molto alta. Quest’effetto collaterale non fu riscontrato negli animali.
    40. La combinazione di due farmaci utilizzati nelle diete dimagranti, fenfluramine e dexfenfluramine, si scoprì essere legata ad
    anomalie delle valvole cardiache e ritirata dal mercato nonostante studi compiuti su animali non mostrarono mai alcuna anomalia
    cardiaca.
    41. Il farmaco contro il diabete “troglitazone”, meglio conosciuto come Rezulin, fu testato su animali senza causare problemi
    significativi ma causò danni al fegato negli esseri umani. I produttori ammisero che almeno un paziente era deceduto ed un altro
    dovette essere sottoposto a trapianto del fegato come risultato della somministrazione del farmaco.
    42. La digitale è stata usata per secoli per curare malattie cardiache. Eppure, gli esperimenti su farmaci derivati dalla digitale furono
    ritardati perché essa causava pressione alta negli animali. Fortunatamente le prove sugli esseri umani ebbero la meglio e come
    risultato, il digoxin, una sostanza analoga alla digitale ha salvato innumerevoli vite. Molte più persone sarebbero potute sopravvivere
    se i test sugli animali fossero stati ignorati e la digitale fosse stata rilasciata prima.

    43. L’FK 506, ora chiamato Tacrolimus, è un agente anti-rigetto il cui uso fu quasi completamente abbandonato prima di effettuare
    analisi cliniche, a causa di grave tossicità negli animali. Studi sugli animali suggerirono che la combinazione di FK 506 con
    cyclosporin si sarebbe potuta rivelare più efficace. In realtà negli esseri umani si è rivelato essere esattamente l’opposto.

    44. Esperimenti su animali suggerirono che l’uso dei corticosteroidi sarebbe stato di aiuto nel caso di shock settico, una grave
    infezione batterica del sangue. Gli esseri umani invece reagirono in modo differente. Questo trattamento aumentò i decessi causati
    da shock settico.

    45. Nonostante l’inefficacia della penicillina nei conigli, Alexander Fleming usò l’antibiotico su di un paziente molto grave dal momento
    che non aveva altro con cui provare. Per fortuna i primi test Fleming non li fece su cavie o criceti perché la penicillina li uccide. Howard
    Florey, il premio Nobel a cui si co-attribuisce la scoperta della penicillina disse: “Che fortuna che non avessimo questi
    esperimenti su animali, negli anni ’40 perché altrimenti la penicillina non avrebbe mai ottenuto una licenza e, probabilmente, l’intera
    gamma degli antibiotici non sarebbe mai stata realizzata.”

    46. Il rilascio del Fluoride, un farmaco che previene la carie, fu posticipato perché causava cancro nei topi.

    47. I due farmaci notoriamente pericolosi, il thalidomide ed il DES furono testati su animali e rilasciati per essere usati su esseri
    umani.
    Il risultato fu la sofferenza e la morte di migliaia di persone.
    48. Esperimenti effettuati su animali trassero in inganno i ricercatori sulla rapidità con cui l’HIV si replica. A causa di queste false
    informazioni, i pazienti non ricevettero terapie immediate e le loro vite vennero accorciate.

    49. Ricerche condotte su animali ritardarono lo sviluppo del vaccino anti-polio, secondo il dottor Albert Sabin, il suo inventore.
    I primi vaccini contro la rabbia e la polio funzionarono bene sugli animali ma storpiarono o uccisero i pazienti a cui furono somministrati.

    50. I ricercatori che lavoravano con animali si sono ammalati o sono deceduti a causa dell’esposizione a malattie che, anche se innocue
    per gli animali ospiti (come l’epatite B), sono potenzialmente o effettivamente mortali per gli uomini.

    ——————————————————————————–

  8. bizzarrobazar says:

    Ciao Michele, ti ringrazio per questi chiarimenti su tutti quegli esperimenti sugli animali “andati a male”. Siamo d’accordo che qualsiasi pena inflitta a un animale innocente è eticamente discutibile.

    Mi piacerebbe però, giusto per comprendere meglio con l’ausilio di un contraddittorio, capire quanti farmaci sperimentati sugli animali si sono poi rivelati funzionali anche sull’essere umano. Potresti fornirmi una statistica al riguardo?

  9. Francesco says:

    CVD…Bizzarro mi ha tolto le parole di bocca…inoltre aggiungo che noto una incredibile differenza di risultati tra l’operato della gente che critica giudica e condanna,e coloro che lavorando e sbagliando salvano delle vite e si impegnano ogni giorno per salvarne sempre di più…CRITICI = parole e basta
    SCIENZIATI= errori e RISULTATI

  10. Truster says:

    Credo che il video della testa di cane resuscitata sia stato un falso creato per i soliti motivi di guerra fredda.Tra l’altro mi domando perchè non venga chiaramente mostrata la parte mozzata della testa piuttosto che riprendere un cane che da la sensazione che sia stato messo sotto a un tavolo con un buco.
    PS: Bel blog, spero che sia la curiosità umana a farti interessare a tutto ciò e non qualche strana ossessione 🙂

  11. luigi says:

    Personalmente penso che bisogna farne un uso moderato di tali esperimenti ma quando si pensi che siano decisivi per qualche svolta medica vanno fatti. Personalmente in natura ci sono gia cose molto pesanti. Come un gatto che gioca con un uccellino letteralmente arrivando a sbudellarlo senza poi neanche mangiarlo a volte. La mantide religiosa che stacca la testa al compagno. Cmq non sono neanche contro la corrida che ha fine di sfogo per uomini che senno si ucciderebbero l’un l’altro per le strade quindi figuriamoci per fare certe scoperte. Uccidiamo ogni giorno decine di bambini UMANI per guerre e cavolate. Adesso voi pensate di poter perdere solo 1 secondo a salvare un cane dimostrando che per voi vale di più di un bimbo africano? QUESTA E’ IPOCRISIA

    • selene says:

      La tua è ipocrisia
      come ampiamente dimostrato la sperimentazione su modello animale è inutile e fuorviante alla medicina. Ammesso e non concesso che si possa trarne una qualche utilità, non c’è giustificazione che tali esperimenti non rispettino gli obblighi di anestesia e asepsi, che non vengono applicati.
      Nessun fine è tanto alto da giustificare sofferenza e massacro
      paragoni 2 eventi che non c’entrano nulla tra loro rendendo vano cosi tutto il discorso, un predatore che uccide una vittima lo fà per sopravvivere ed è la stessa cosa della bistecca che hai mangiato oggi. La sperimentazione non è finalizzata alla nutrizione o sopravvivenza e nessun animale l’ha mai effettuata. E comunque un animale che perisce a causa di 1 predatore o di 1 combattimento in natura non soffre a lungo, se mai il tempo dell’inseguimento, ma la morte è rapida. Non c’è il sadismo che conosce chi ha indagato cosa avviene nei laboratori di “ricerca”
      Se gli uomini vogliono sfogarsi (di che?) facciano tra di loro, aggrediscano chi può difendersi, ne ricaveranno un utile lezione.
      Il toro è messo in condizione di non poter uccidere il torero, non è alla pari.
      Vivisezionando un cane non salveremo 1 bimbo africano, o intendevi forse dire che dopo glielo danno da mangiare? O che il cane martoriato farà finire la guerra? paragoni cose che non c’entrano nulla fra di loro, e peggio ancora, pretendei di metterle a giustificazione. Spero che volessi prendere in giro i discorsi scientifici fatti prima piuttosto che tu prenda il tuo discorso sul serio

  12. Lauretta says:

    Brave Simona, Ester, Selene e bravo Michele, bravi e non curatevi di commenti o repliche di chi non sa neanche di cosa parla, né è il caso che rispondiate alle loro sciocche domande o provocazioni. Se difendono tanto la vivisezione, dovrebbero già averle le risposte, ma non ce ne sono, per questo c’è chi replica chiedendo la lista dei farmaci utili scoperti con la vivisezione, dopo avere letto un elenco più che esaustivo dei disastri della vivisezione: se ce ne fossero, sarebbero pronti a sciorinarli, così come noi siamo in grado di elencare le tragedie che questa pratica ha causato e continua a causare. Non sanno ciò che ormai è praticamente alla portata di tutti, perché non vogliono saperlo, perché, in fondo, sono sadici che si divertono a guardare foto e leggere o scrivere articoli, e si nascondono dietro alle loro false credenze e alibi. Non hanno ancora capito che la vivisezione è un metodo che non è mai stato neanche validato ed è solo una speculazione delle case farmaceutiche per vendere qualunque sostanza. Va bene così: meglio se non lo capiscono… si fideranno e assumeranno tanti medicinali…

  13. Erika says:

    “Personalmente penso che bisogna farne un uso moderato di tali esperimenti ma quando si pensi che siano decisivi per qualche svolta medica vanno fatti. Personalmente in natura ci sono gia cose molto pesanti. Come un gatto che gioca con un uccellino letteralmente arrivando a sbudellarlo senza poi neanche mangiarlo a volte. La mantide religiosa che stacca la testa al compagno. Cmq non sono neanche contro la corrida che ha fine di sfogo per uomini che senno si ucciderebbero l’un l’altro per le strade quindi figuriamoci per fare certe scoperte. Uccidiamo ogni giorno decine di bambini UMANI per guerre e cavolate. Adesso voi pensate di poter perdere solo 1 secondo a salvare un cane dimostrando che per voi vale di più di un bimbo africano? QUESTA E’ IPOCRISIA”

    Scusa tesoro ma preferisco che muoia il bambino in Africa piuttosto che il cane. Vuoi sapere anche il perchè? Beh se hai un animale lo capisci da te, ma vista la risposta da perfetta ignorante non penso tu ce l’abbia, e spero tu non ce l’abbia altrimenti te lo vengo a sequestrare in qualità di guardia zoofila. Dicevo, il perchè sta nel fatto che sulle 7 miliardi di persone che abitano questo mondo diciamo che una buona maggioranza ha capito qualcosa della vita, tipo gli altri ragazzi e ragazze che hanno risposto delle inutilità della vivisezione, tu invece hai dimostrato di non capire praticamente niente, perchè tornando al discorso di prima gli animali sono incorruttibli, mentre gli uomini si, prova a pagare una tigre per vivisezionarti e torturarti, mentre se io pago te per vivisezionare un cane lo faresti non piacere, e lo si legge tra le righe.
    Ricordati che è la cultra che rende liberi, informati, ed esci dal paese delle meraviglie perchè persino Alice dopo l’esperienza di crescita ne è uscita. Ciao bella

    • selene says:

      innanzitutto è assurdo paragonare 1 felino che caccia o 1 mantide con gli esseri umani, che non svolgono quasti esximenti per istinto, nè per sopravvivere, e che sono evoluti da darsi un’ etica.
      essere uccisi da un predatore è 1 morte veloce, invece gli esperimenti pseudoscientifici creano settimane di sofferenze, quando và bene.
      Ora spiega quello che sosotieni; i toreri perchè devono sfogarsi? Con chi ce l’hanno? chi gli ha fatto niente? un essere umano , se non è malato mentale o sadico, se è insomma una persona normale, non ha nessun bisogno di sgfogarsi violentemente.
      ti cito testualmente “uccidiamo ogni giorno bambini” tu parla per te, io non ne ho uccisi, se generalizzi cosi stupidamente, allora si può dire qualunque cosa. E poi cosa dici? che se muoiono umani allora gli animali devono essere vivisezionati? non vi è nesso logico alcuno esiste 1 scala del valore della vita, e non puoi stabilirla tu.
      alcuno!

  14. emanuele says:

    credo che gli esseri umani siano superori ad ogni altro animale, di conseguenza la vita di un cane o di un gatto puo essere disposta a piacimento di ogni essere umano. ho un cane al quale voglio bene, ma è una bestia, non è una persona.

    il maltrattamento degli animali fine a se stesso non lo condivido, tipo gente che butta il cane dal terrazzo così perchè vuole divertirsi.. per esperimenti di laboratorio non mi interessa assolutamente, e se questo mi rende una persona orribile… beh lo sono. amen.

    • bizzarrobazar says:

      Ciao Emanuele, sai bene che cerco di mantenere una posizione distaccata su certi argomenti, ma visto il delicato dibattito su simili questioni, mi piacerebbe sapere su quali basi giudichi un essere umano “superiore” a tutti gli altri esseri viventi. Non è per il semplice motivo che tu sei un essere umano, vero? 🙂 Se il tuo cane è una bestia, tu cosa sei?

      • Karl says:

        Questo è un blog assolutamente formidabile! Coerente, curioso e con articoli molto ben redatti! Vi faccio i miei complimenti!

        Orbene: l’uomo è superiore a qualsiasi altro animale conosciuto. Cosa c’è di strano? Il termine superiore va forse circoscritto: si potrebbe partire dalla complessità neurologica per arrivare a quella di carattere più filosofico, quella intellegibile (la coscienza) o dell’idea. Ciò credo sia stato già ampiamente dimostrato, anche se è rimasto nel complesso abbastanza evidente (perché un cane non piange sentendo la Boheme? mi chiedo un po’ provocatoriamente).
        Dopodiché: un conto è accertare le differenze di “complessità organica” (e allora si può accogliere il termine “superiore” come sinonimo di “più complesso”: è un fatto), un conto è che chi è in grado di accorgersi della complessità faccia di questa sapienza una triviale autorizzazione per illusoriamente “scaricare” sull’altro il dolore della propria esistenza individuale. Perché sapere che l’altro – un animale, un uomo – soffre (e in questo l’animale in genere è simile all’uomo) è l’unico punto di partenza per riconoscere se stessi nell’essenza che ci accomuna come esseri viventi (sebbene è diversa la manifestazione del grado).
        Dispiace constatare come quasi tutti i precedenti post di questo articolo non abbiano, nel giusto o nell’ingiusto che qualsiasi persona creda di possedere, un quel poco di coerenza e fondamento necessari in una tale discussione. Non perché si è nell’anonimato del web o perché si è particolarmente delicati e sensibili su un certo argomento, si dovrebbe mai rinunciare all’eleganza e anzi, dando sfogo alle più banali ed inconsistenti opinioni.

        • bizzarrobazar says:

          Ciao Karl, ti ringrazio per i complimenti ma soprattutto per l’interessante commento.
          Sulla “superiorità” dell’essere umano, però, l’argomento è sempre un po’ viziato: per prima cosa dipende dai criteri sui quali calcoli la superiorità – un cane se ne infischia della Bohème ma avverte un odore da centinaia di metri… l’uomo è l’unico animale a utilizzare la parola, e guarda caso uno dei suoi criteri per stabilire la “superiorità” è la capacità di parlare, filosofeggiare, e vi dicendo. Allora, sempre provocatoriamente, potrei chiederti: un cervo ci ritiene inferiori perché non sappiamo bramire? 🙂
          In secondo luogo, più andiamo avanti e più questa presunzione di superiorità ci porta a scontrarci con alcuni problemi, etici in primis, ma anche pratici. La scienza ci parla sempre di più di un universo interconnesso fino nelle microstrutture, e allora non saremmo che una forma delle molteplici, con buona pace delle nostre idee di superiorità; dall’altra la tecnologia è forse ancora troppo antropocentrica, e nel tentativo di sfruttare la conoscenza per ottenere più controllo e potere sul mondo si dimentica talvolta che facciamo parte di un sistema. Ed è vero che esiste una certa legge del karma, in un senso molto elementare: ogni modifica che apporti al sistema dentro a cui vivi tu stesso, evidentemente influenzerà la tua vita. Dico questo non per fare l’ecologista; ma cominciano a nascere tecnologie che cercano di integrare l’uomo all’interno del sistema in maniera più armonica… immagino che sarebbe più vantaggioso e intelligente tendere a soluzioni di questo tipo, cercare un nuovo, ragionato sincretismo con il sistema piuttosto che continuare a figurarci monarchi incontrastati ai vertici della selezione naturale. 🙂

  15. Bfidus says:

    Volevo complimentarmi per l’articolo veramente ottimo ma mi sorge una domanda, dai risultati di alcune delle mie ricerche ho saputo che il neurochirurgo Robert J. White aveva successivamente ovviato ai problemi post-operatori e le scimmie seppur paralizzate dal collo in giù riuscivano a sopravvivere indefinitivamente anche se poi comunque venivano soppresse… Questa è la prima domanda White riuscì veramente in questa impresa? La seconda domanda invece riguarda una notizia più recente risalirebbe all’aprile del 2009 dove viene esposto il primo ed unico caso di trapianto di cervello umano avvenuto al Resurrection Hospital di Sacramento, qui invece la domanda è il trapianto della notizia è vero o è solo una bufala, io sono un po’ scettico a riguardo, anche se a dire il vero i passi da giganti della medicina degli ultimi decenni avrebbero potuto anche permetterlo… ma se tutto fosse vero il paziente in questione ha avuto conseguenze o in quarantanni di evoluzione medica (dal caso delle scimmie) si è ovviato anche a questa conseguenza?

    • bizzarrobazar says:

      Ciao Bfidus. Pare (ma non è confermato) che White possa aver effettuato un trapianto di testa dichiarato “pienamente riuscito” a livello di rigetto, ma che la scimmia sia stata soppressa pochi giorni dopo – dunque non sarebbe nemmeno verificabile il successo dell’operazione a lungo termine. Per quanto riguarda i trapianti di cervello, a quanto ne so sono stati effettuati finora soltanto degli esperimenti di trapianti di tessuto cerebrale (e principalmente limitati all’ippocampo) ai fini dello studio di eventuali rigetti: come puoi capire c’è una bella differenza fra il trapianto di un pezzettino di tessuto per sostituire quello danneggiato, e un trapianto in toto di un encefalo. Questo tipo di esperimenti sta procedendo piuttosto bene da quanto leggo, ma la sperimentazione in vivo (sui ratti) è agli albori, e siamo ancora ben distanti dal riuscire a curare danni cerebrali importanti. Ciao! 🙂

  16. Lop says:

    e perché abbiamo interrotto queste ricerche? cioè potenzialmente potrebbero salvare milioni di vite spacciate in cambio di qualche migliaio di animali su cui sperimentare

    • Karl says:

      ” La pietà per gli animali è talmente legata alla bontà del carattere che si può a colpo sicuro sostenere che un uomo crudele verso gli animali non può essere un uomo buono. ”

      Arthur Schopenhauer

      • bizzarrobazar says:

        Concordo sulla crudeltà, anche se qui stiamo comunque parlando di esperimenti scientifici e non di sadismo. E il risvolto dell’aforisma di Schopenhauer non è altrettanto semplice – non basta amare gli animali per essere persone buone o avere buon senso… 🙂

        • Karl says:

          No, a mio avviso l’aforisma non è reversibile. O meglio, è reversibile ma a scapito del pensiero espresso da Schopenhauer. Un uomo che non ama gli animali non può essere (quasi sicuramente) un uomo buono. Quindi chi ama gli animali può essere buono, ma può anche essere – diciamo così – “cattivo”. La pietà per gli animali è (forse) condizione necessaria per misurare la bontà dell’animo di un uomo, ma sicuramente non condizione sufficiente per essere buoni. In più direi che è proprio con il parlare di “pietà per gli animali” che viene messo in dubbio l’eticità di un concetto come quello di “amore per gli animali”.
          Credo che, nella mia ingenuità, spesso dietro un “amore per gli animali” si celino nell’individuo delle grandi debolezze piuttosto che grandi consapevolezze (da cui deriverebbe qualcosa come la pietà per gli animali, non già forse amore).
          Cos’è una scienza? Io da par mio non ho assolutamente elementi per definire questo concetto. Come non ho gli elementi necessari a giudicare con obiettività gli esperimenti contenuti in questo articolo, cioè, a patto che siano veramente esperimenti scientifici, la loro effettiva utilità per il progresso in questione. 🙂

  17. Mark says:

    Premetto di essere uno studente in Medicina e antivivisezionista, due cose in antitesi, sicuramente.
    È ovvio che le nostre attuali conoscenze in Medicina, Istologia ed Embriologia che possiamo “vantare” sono frutto della pratica e dello studio di decenni di “sacrifici” di esseri viventi. Informazioni che si sono rese indispensabili alla comprensione di come siamo fatti e come funzioniamo.
    Credo però, che ora si debba fare un passo in avanti. Io sono convinto che un’altra Medicina sia possibile, senza dover ferire e mutilare e terrorizzare altre creature nella sperimentazione.
    Sul discorso della Superiorità della specie umana…
    Vivo da sempre in mezzo agli animali, gatti soprattutto, e chi crede che non abbiano capacità di astrazione o di linguaggio non credo li abbia mai osservati se non come mero oggetto animato. Le loro scelte quotidiane non possono essere riconducibili soltanto all’istinto. La trovo una semplificazione veramente sciocca e limitata.
    P.S.
    Complimenti per il sito, ben fatto!

    • bizzarrobazar says:

      Concordo pienamente con te Mark, in tutto quello che hai scritto.

    • Karl says:

      Mark, mi sento in parte chiamato in causa e volevo pertanto chiarire questo: ho parlato di “superiorità” in senso limitante, come sinonimo piuttosto generico – magari anche inappropriato! – di “complessità organica”. Negli animali – che non hanno la capacità d’astrazione umana -le capacità comunicative esistono e si sviluppano limitatamente e conseguentemente alla loro capacità d’astrazione, così come avviene anche nell’essere umano.
      Però “superiore”, anche in merito ai commenti precedenti, non vuol dire affatto “migliore”…
      La prevalenza della componente istintuale alla base dei comportamenti animali (cani, gatti..) non può certo essere ragione per spiegare OGNI loro comportamento. Credere questo non può che essere dunque una semplificazione sciocca e limitata! 😉

  18. selene says:

    alcuni ricercatori pretendono di essere vicini al trapianto di testa umano, ma ho dubbi sulla loro credibilità. innanzi tutto nel nostro paese c’è una legge che espressamente vieta trapianti di cervello e genitali, e sarà da modificare. ma il problema etico non è l’unico, Infatti l’interruzzione del midollo che si verrebbe a creare non riesce a essere risolta, la persona resterebbe viva e vigile, ma paralizzata nel corpo di un altro, sarebbe terribile.
    Poi il problema del farmaci antirigetto, che non funzionano con il corpo intero, del resto i poveri animali su cui è stato testato tale procedimento, non sono vissuti a lungo. Inoltre il problema dell’interazione tra organi, della cosidetta memoria cellulare, settore ancora da scoprire e dai risvolti forse imprevedibili.
    poi c’è il problema del consenso, certo i familiari non sarebbero contenti di veder girare il corpo di un caro estinto che ha cambiato faccia, mente e magari anche sesso. oltretutto, se voeavere dei figli? bisogerrà spiegargli xchè sono cosi diversi dal genitore, che ha le cell somatiche e riproduttive dal dna estremanmente diverso.

  19. selene says:

    rimane il fatto che questi esximenti siano di 1 sadismo demente e ingiustificabile, a quei tempi in cui sono iniziati non si sarebbe stati in grado di eseguirli con successo sugli eseri umani, bisogna ricordare che allora anche le tecniche chirurgiche deli trapianti di routine non erano molto evolute. Invece si dovrebbe battere la strada di protesi bioniche meccanizzate, che non creano nessun dilemma etico.
    I tetraplegici che già si sono proposti volontari per il trapinto di testa, come alcuni malati di patologie neurodegenerative, provino con il comando a distanza, con chip o elettrodi impiantati nella materia cerebrale, oppure si potrebbe impiantere la testa del tetraplegico su un corpo sintetico robotizzato, sarebbe lecito e funzionale. la strada è ancora lunga, a livello di ricerca, ma i dubbi etici sarebbero azzerati, loro sono volontari, gli animali no.

  20. Bellissimo post e agghiacciante al tempo stesso! Grazie per la tua attività divulgativa! 🙂

    ” È un paradosso, me ne rendo conto, ma alcuni dei grandi traguardi raggiunti oggi dalla scienza sono imputabili a tecniche e ricerche agghiaccianti e abominevoli” : appoggio pienamente.

  21. boroilkiller says:

    Spero che il cane quando è morto non abbia sofferto…Spero che il tizio che ha creato questa PORCATA sia collassato tra 1000 sofferenze…

  22. boroilkiller says:

    P.S. Penso e ne sono troppo convinto che questi tipi di esperimenti che si sono fatti e che si fanno tutt’ora oggi, sono SEMPRE stati inutili sugli animali in quanto non hanno le ns stesse capacità. Se una cosa del genere capitasse a me, credo che riuscirei a dire/comunicare ciò che provo, se sento dolore ecc… rispetto a un animale che non parla. Inoltre credo fermamente che tutti (o in buona parte) i trapianti che abbiamo oggi, sono nati grazie a personaggi come l’angelo della morte Josef Mengele. Daltronde per quante vittime abbia mietuto il Nazismo, almeno spero abbia dato un contributo all’umanità.

  23. giorgio says:

    penso che la crudeltà verso un animale fine a se stessa sia sbagliata ma a fini scientifici più che giustificabile se un domani si dovesse riuscire a trapiantare una testa umana in un corpo prodotto in laboratorio o sintetico lo dovremmo a questi pionieri e penso che se sappiamo cosi tanto sui vari meccanismi che ci garantiscono l’omeostasi e non solo lo dobbiamo agli scienziati che hanno prima immaginato e poi sperimentato la loro idea e aggiungo una chicca su un esperimento fatto in Africa a cui si sono sottoposti migliaia di volontari che purtroppo avevano il cristallino degli occhi danneggiato il chirurgo che li opero aveva un idea sostituire questo cristallino con uno artificiale e ci riusci “l’intervento in questione si chiama cataratta” ma prima acceco definitivamente 10.000 pazienti. oggi più di 100.000 pazienti l’anno si sottopongono a questo intervento. detto ciò qualcuno mi consideri puro un mostro ma ne e valsa la pena. vi dirò un altra cosa per farvi capire perché l’uomo e superiore agli animali e ciò spiega perché ne può disporre. un animale come il topo da laboratorio viene catturato messo in cattività e fatto riprodurre per poi fare esperimenti sulla prole un uomo messo in cattività “anche alcuni animali a dire il vero” col cavolo che si riproduce perché coglie che l’ambiente che lo circonda non garantisce la sopravvivenza della prole e non perché parla noi siamo superiori perché abbiamo dominato i nostri istinti (o almeno dovremmo). noi simo superiori perché sappiamo immaginare e rendere reale ciò che abbiamo immagginato un animale no e a costo di sembrare pazzo neanche tutte le persone sono uguali fra loro perché e proprio vero che la conoscenza rende liberi. quel chirurgo a fatto quegli esperimenti in Africa non perché l’uomo bianco e migliore dell’uomo di colore ma perché l’africano che vive di stenti lavorando la terra ancora con l’aratro se non vede bene la zappa si ammazza da solo mentre l’occidentale nero o bianco che sia se ci vede male si mette gli occhiali non sto dicendo che e giusto cosi ma e cosi la forza da potere siamo animali anche noi più evoluti ma sempre animali e siamo guidati da un grande istinto che e quello della sopravvivenza perciò se per vivere 1.000.000 di animali o altre persone devono morire e me lo posso permettere lo faccio e non ne ho rimorso. questo e il motivo per cui esistono guerre mercato nero di organi madri surrogate bombe nucleari e via discorrendo. per concludere un ultima cosa sui risultati che si anno lavorando sugli animali da loro ancora oggi preleviamo ormoni sostitutivi arterie e tessuti per trapianti per chi non lo sapesse con una buona dose di immunosoppressori l’arteria del maiale funziona meglio di quella umana e si sta pensando anche a trapianti di cuore e polmone inutile dire che tutti queste alternative potrebbero essere risparmiate se un po di questa etica del cavolo e ipocrita sarebbe risparmiata clonare non e etico non ti puoi fare un fegato uguale al tuo artificialmente e va bene uso le stamina e no non e etico distruggere un feto… di nuovo? E va be me ne vado a bancoc e per 20.000 euro mi scannano una persona davanti e mi danno il suo di fegato pronto all’uso ecco a cosa porta spesso tutta questa etica ipocrita porta a commette VERE atrocità che potrebbero essere risparmiate, molte persone dovrebbero farsi un esamino di coscienza e vedere dove porta la loro etica io resto dell’idea che se devo sperimenta un farmaco potenzialmente rischioso prima vedo cosa fa al mio cane anche se non mi garantisce al 100% che non faccia male a me prima di prenderlo sempre meglio di darlo a un burundino per 10 euro poi ognuno la pensi come vuole amen

  24. sefira says:

    secondo me la crudeltà simili verso animali non sono giustificabili. il trapianto di testa non ha utilità, perchè il soggetto rimane paralizzato, e poi se ha un corpo intero si danneggato allora è meglio l’eutanasia, che vanataggio avrebbe a vivere come un mostro?
    sostieni che possimaamo disporre degli animali perchè siamo suxiori, cosa discutibile, ma allora se uno è suxiore a 1 altro può x questo fargli del male? non ha senso xchè se fossimo veramente suxiori e progrediti, allora del male non dobbiamo fare.
    e poi è assurdo che tu dica che homo sapiens è superiore agli altri animali perchè dominiamo i nostri istinti o ‘almeno dovremmo’. cosa significa?
    e non puoi affermare che gli agricoltori hanno più diritto all’acuità visiva degli occidentali che possono mettere gli occhiali, che del resto per la cataratta non esistono, queste sono filosofie infami applicate alla sanità.
    i sistemi alternativi alla sperimentazione su modello animale esistono, anche se sono più costosi, meno conosciuti e gli ingnoranti non ci credono.

  25. Livio says:

    Intervengo in ritardo, ma leggo solo ora il blog. La cosa che mi sconvolge è quanto gli animali possano muovere l’opinione di alcuni… La cosa che mi spaventa è che se si fosse parlato dei campi di sterminio, non ci sarebbe stata una partecipazione così “spinta”. Lo so, mi mangerete, ma per me viene sempre e comunque prima l’uomo e poi l’animale, e se quest’ultimo serve a salvare una vita umana, ben venga! Vorrei ricordare quanto è successo quando si era scoperta infetta dal virus ebola l’infermiera spagnola… Gli animalisti sono andati a protestare sotto la casa della malata per salvare il suo cane dall’abbattimento perché sospetto di infezione… Ma ragazzi, non scherziamo!
    Sempre mitici gli articoli!

  26. Gianluca says:

    Inoltre gli ebrei hanno fatto storia, hitler ha fatto storia, l’impero romano ha fatto storia, Costantino ha fatto storia ecc ecc… Tutti i grandi uomini hanno fatto storia compreso le loro vittime. Ma un animale in questo stato, quale storia ha fatto? Carne da macello per fare stupidi esperimenti, come il dottor Mengele sapeva fare con gli ebrei che hanno fatto storia già ai tempi di Mosè. Sperimentiamo sugli animali che non parlano e stannno lí a patire e a privarli di qualsiasi forma di dignità. Non sarebbe meglio sperimentare sugli uomini i quali possono esprimere le loro sensazioni durante una cura sperimentale? Avrebbe più senso. Altro che Green Hill. Dalla storia avremmo molto da imparare. potranno continuare ad esserci migliaia di Hitler e miliardi di ebrei. NON IMPAREREMO MAI. Questo è l’uomo, destinato ad autoestinguersi….

  27. livio says:

    Ma sai che il tuo ragionamento non mi è chiaro per niente… Contento te! Comunque De gustibus, staccato…

  28. livio says:

    Piccolo borghese? Ma almeno il significato della parola ti è chiaro? Comunque ripeto, contento te…

  29. elisa says:

    arrivo anni dopo, per dire una semplice cosa, la vivisezione non è legale…
    poi se qualche folle la applica a casa sua, questo non lo sò, ma di sicuro non è più ricerca scientifica, senza la quale, lo ricordo,quasi nessuno sarebbe qui!

  30. Quasi casualmente sono ri-capitato su alcuni vecchia articoli, nel caso di questo in particolare oltre che il testo in sé sono molto interessanti i commenti.
    Ci penso sempre parecchio prima di commentare su internet e di rischiare di ingaggiare discussioni con interlocutori non visibili.
    In questo caso ci sono alcuni osservazioni che mi piacerebbe fare, dato che spesso – per il mestiere che faccio – mi trovo a discutere di vivisezione, sperimentazione animale, vaccini tossici e pericolosi etc.etc.etc.

    Innanzitutto bisogna fare una distinzione fra la vivisezione vera (cioé esperimenti su animali vivi, più o meno coscienti) e la sperimentazione animale in senso lato che non necessariamente comprende “sezionare animali vivi”.
    Dire che quasto tipo di esperimenti non é mai servito a nulla é un falso, che non giova a nessuno, tantomeno a chi vuole contrastare questa pratica e auspica (come il sottoscritto) un suo futuro abbandono. Ma usare argomentazioni false o termini inappropriati (vivisezione per sperimentazione farmacologica ad esempio) espone il fianco ad accuse, appunto, di falsitá e discredita immediatamente quell’interlocutore.
    Non é mai servito a nulla sperimentare sugli animali?
    Come sempre dobbiamo specificare un obbiettivo: se il nostro punto di riferimento é quello della medicina umana, della clinica, della farmacologia, é ben noto che il modello animale non é il migliore, dato che esistono immense variabilitá di specie (vedi metabolismo di molti composti aromatici nei gatti comparato a cani, ratti, uomini etc.) e anche di razza (esempio: intossicazione da ivermectina nei Collie, perfettamente tollerata da altre razze canine) – per inciso, tutte queste informazioni le abbiamo proprio perché esperimenti sono stati fatti sugli animali. Sono “modelli” quindi approssimazioni statistiche della realtá e i risultati vanno interpretati; non si ha la pretesa di prendere come oro colato quello che esce da studi simili; i risultati vanno soppesati e ragionati, e il “come” utilizzarli é responsabilitá di varie figure professionali, non solo del ricercatore che ha eseguito lo studio.
    Ma non si fa ricerca su animali solo in vista della salute umana o l’impiego clinico di nuovi farmaci. Le ricerche di fisiologia e neurologia per capire il funzionamento del midollo spinale, del sistema nervoso autonomo, dei nocicettori e via discorrendo, si devono ad esperimenti “barbari” e alla fabbricazione di “animali spinali”, trattati loro malgrado alla stregua di macchine composte di ingranaggi da poter rimuovere o alterare per vedere “l’effetto che fa”.
    Non sto assolutamente difendendo queste pratiche, per altro figlie di una – a mio parere – errata visione antropocentrica e cartesiana degli animali non uomani, chiamati non per nulla “i bruti” nei trattati di chirurgia di un paio di secoli fa. Sto solo dicendo che tutte le infrormazioni derivate da simili esperimenti, buone o cattive che siano, sono informazioni in più su qualche cosa che non sapevamo.
    Il cammino della ricerca é pieno di errori, dato che il correggere questi ultimi é parte integrante del metodo scientifico; ogni errore, ogni vicolo cieco, aggiunge comunque una informazione di cui prima non eravamo in possesso.

    Esiste poi un certo tipo di ricerca cui, mi pare, si faccia poco caso, e venga forse volutamente ignorata quando si parla di modelli animali come “pessimi e inutili modelli”: la ricerca clinica/farmacologica/chirurgica e via discorrendo veterinaria.
    Se devo testare un nuovo antiparassitario per cani, quale modello migliore che altri cani?
    Se voglio verificare gli effetti di overdose da antinfiammatori non steroidei sui gatti persiani, come posso negare che gatti da laboratorio non siano un ottimo modello?
    La clinica e la farmacologia veterinaria non hanno migliori modelli che gli analoghi di laoboratorio dei loro pazienti.
    Attenzione quindi a denigrare la sperimentazione animale: quando il vostro cane diabetico avrá bisogno di insulina, o il vostro cane epilettico di gardenale etc.etc.etc.

    Cerco di tirare le somme perché mi rendo conto di essere stato giá oltremodo verboso: la ricerca porta risultati, non perfetti certo, ma basilari e migliorabili; i test clinici dei farmaci, la farmacovigilanza etc. continuano anche DOPO il lancio sul mercato del prodotto, é un processo in continuo divenire e potenzialmente mai terminato. I modelli animali sono ancora tra i migliori (non solo da un punto di vista biologico) che abbiamo. La tecnica – questa immensa e onnicomprensiva struttura in cui si muove la nostra esistenza – porterá al superamento di questi metodi, in funzione di qualcosa di più efficiente (unico parametro del sistema tecnico), dilemmi etici o no.

    Quello su cui ci si dovrebbe interrogare, secondo me, é che cosa vogliamo dalla clinica, oltre che dalla ricerca in senso lato. Siamo oramai immersi in un contesto afilanistico, non ci si chiede il “perché” di una tale ricerca, di una tale scoperta, di una tale procedura. É un circolo vizioso che perpetua se stesso.
    Vogliamo una clinica che prolunghi le nostre vite?
    Vogliamo un trapianto di testa per sfuggire, costi quel che costi, all’inevitabile?
    O vogliamo dalla medicina una risposta al dolore, alleviare le sofferenze inutili, e garantirci un sereno trapasso?
    Sono riflessioni che mi trovo a far spesso, con persone delle più diverse estrazioni sociali e culturali, ed é interessante vedere e confrontarsi su diversi sistemi di valori, su concetti come “salvazione”, “dolore utile”, eutanasia e via discorrendo.
    Se qualcuno, anche a distanza di anni da questo primo galeotto articolo, vorrá esprimere le sue opinioni, credo sia un discorso interessante e tutt’altro che esaurito.

    Una buona giornata a tutti

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