Inauguriamo qui una nuova rubrica. “FAQ”, acronimo di “Frequently Asked Questions”, sarà lo spazio in cui noi di Bizzarro Bazar rispondiamo alle domande che ci vengono rivolte più frequentemente. Si tratta, ve ne accorgerete, di quesiti comuni, che tutti noi ci poniamo quotidianamente, e siamo felici di poter offrire questo servizio utile e culturalmente encomiabile. Se avete richieste su argomenti che vorreste vedere trattati su “FAQ”, non esitate a domandare.
Partiamo da una delle domande più gettonate, una di quelle che assillano l’uomo moderno: che cos’è un tupilak?
Nella tradizione della Groenlandia, per Tupilaq, o Tupilak, si intende una piccola statuetta rappresentante gli spiriti dei Tupilaq o di altre creature mitiche. Originariamente il Tupilak era composto di materiali differenti, quali ad esempio parti di animali, capelli umani, addirittura parti prese da cadaveri di bambini. Gli stregoni raccoglievano questi pezzi in un posto segreto ed isolato, li legavano assieme, e operavano incantesimi sulle figurine. Permettevano anche che le figurine succhiassero l’energia dai loro organi genitali.
Dopo questa procedura, il Tupilak era pronto per essere immerso nel mare e mandato ad uccidere un nemico. L’affare era però rischioso, perché se la vittima era dotata di poteri magici più forti di chi inviava il Tupilak, poteva essere in grado di capovolgere l’incantesimo, e l’effetto boomerang avrebbe potuto essere fatale per il creatore del piccolo killer.
Nessuno ha mai trovato un vero Tupilak. Essendo stati assemblati con materiali deperibili, buttati in mare – e di base, essendo comunque degli artefatti assolutamente segreti – non stupisce il fatto che non ne sia rimasto nemmeno un esemplare. Quando i primi europei arrivarono in Groenlandia, e sentirono le leggende sui Tupilak, chiesero di poterne vedere alcuni. I locali cominciarono quindi a scolpire alcune statuette per mostrare loro a cosa assomigliassero. Questa tradizione continua ancora oggi, e il commercio di Tupilak ricavati dalla pietra, dall’osso o dal legno permane come uno dei maggiori business locali finalizzati al turismo.
Ammetto in tutta onestà di non essermi mai chiesto cosa fosse un tupilak, ma certamente l’articolo mi ha affascinato ed ora mi trovo più interessato.
Anche se l’usanza di maledire qualcuno attraverso manufatti è piuttosto comune in molti popoli, questo in particolare ha interpretato la cosa in modo decisamente bizzarro 😉