Un amico di Bizzarro Bazar ci suggeriva di inaugurare una rubrica dedicata alle diverse torture, e ai principali strumenti inventati dall’uomo a tale fine. In effetti la nostra biblioteca contiene svariati volumi sulla questione, e confessiamo che il pensiero ci aveva già sfiorato, all’epoca degli scandali del waterboarding utilizzato dalle truppe americane in missione e nei carceri militari; non escludiamo in futuro di affrontare il tema.
Per il momento, però, ci piace rispondere a questo suggerimento in maniera trasversale, un po’ trasgressiva, ma ludica e leggera. Proponiamo qui un gioco flash abbastanza famoso in rete, che vi permette di vestire i panni di un torturatore. Questa, che sembra una trovata di dubbio gusto, si rivela essere poco più che un innocuo antistress: in questo videogame, avrete a vostra disposizione un manichino che subirà tutte le peggiori sevizie che vorrete provare su di lui, utilizzando una serie di armi predefinite. Ma con un clic del mouse, eccolo ritornare integro e pronto per nuove sadiche combinazioni di morte.
Certo, un gioco simile rende l’idea della tortura un intrattenimento un po’ stupido e vacuo, virtuale e irreale, quando sappiamo tutti quali terribili realtà siano legate a questa pratica. Ma buttiamo lì un paio di domande, per puro spirito di provocazione: la nostra società ha davvero bisogno di censurare violenza e sesso? O forse, come auspicava Ballard, maggiori dosi di entrambi potrebbero portare a una aumentata consapevolezza e a una minore paranoia schizofrenica dettata dai tabù? Film e videogiochi violenti sono davvero pericolosi, o è pericolosa una mancata educazione che ci porti a distinguere il reale dalla finzione? Cosa hanno a che fare la catarsi, e la sublimazione degli istinti violenti, con tutto ciò? È giunto il tempo di accettare la nostra intima psicopatologia occidentale, e di creare una mitologia adatta ad essa?
Sono questioni delicate e complesse, che noi vi proponiamo con l’ausilio di un semplice ma controverso videogioco!
Nota: su YouTube si trovano tutorial che descrivono complicate varianti e procedure per raggiungere risultati davvero artistici con questo giochino. Buon divertimento!
Incuriosita, sono andata in quel gioco. Certo, per sfogare le proprie frustrazioni potrebbe essere utile, ma di certo non deve diventare l’UNICO modo per sfogarsi e sicuramente non si deve perdere il contatto con la realtà e capire che quello è solo un gioco.
Ciao almacattleya, come ormai sai (da frequentatrice assidua), questo blog tratta argomenti talvolta spinosi cercando semplicemente di suscitare domande. Nel caso specifico, per citare Picasso, “i computer sono inutili. Sanno darti solo risposte”. Sono contento che invece un gioco simile abbia sollevato in te qualche domanda. 🙂