Il sito PopSci offre una vasta galleria di brevetti storici che (chissà perché…) non decollarono mai. Offriamo qui qualche piccolo assaggio di geniali invenzioni che purtroppo fallirono sul mercato.
Ecco la Dynasphere, veicolo brevettato nel maggio 1932. Il guidatore sedeva su una piattaforma che rimaneva orizzontale anche quando la ruota girava, e per sterzare doveva sporgersi utilizzando il suo peso per bilanciare l’automezzo.
È del 1936, invece, questo modello di “salvagente” munito di propulsori.
La “Palla Rotante” è descritta in un brevetto del settembre 1936, ed era considerata il futuro delle imbarcazioni a lunga percorrenza. La palla galleggiava sull’oceano, e conteneva motori diesel che la facevano “rotolare” sulla superficie dell’acqua. I passeggeri se ne stavano comodi comodi nella vettura superiore, che ricorda vagamente un aereo senza ali.
Agosto 1951: perché torcersi continuamente il collo per leggere l’ultimo bestseller? Perché non utilizzare questi occhiali prismatici che consentono una visione dirottata di 90°?
Nel giugno del 1933 un ventiquattrenne inventò un sottomarino a posto singolo. Questo gioiellino poteva immergersi per mezz’ora fino a 30 piedi di profondità (circa 11 metri).
Nel 1973 venne creata una vela da bicicletta. Secondo il suo inventore, la velocità della bici ne guadagnava grandemente. Ma guai a mettersi controvento.
Oggi il problema del petrolio è sotto gli occhi di tutti. Se i brevetti per le macchine elettriche sono, come sostengono alcuni, stati comprati e passati sotto silenzio dalle grandi compagnie petrolifere, potremmo sempre tornare all’idea avuta nel 1880 da un ingegnere francese: la Cinosfera, ovvero la macchina a cani… niente più vita sedentaria per Fido!
E, per ultima, ecco l’invenzione che avrebbe potuto cambiare la storia del Ventesimo Secolo, se il pubblico non ne avesse decretato l’insuccesso. Febbraio 1920, mese del bacio igienico.
Scoperto via Dark Roasted Blend.
Mi sono perso a rivedere vecchi post, sempre tutti molto interessanti.
Riguardo a questo, mi è venuto in mente di aver effettivamente visto usare gli occhiali prismatici, da un gruppo di arrampicatori: il compagno rimasto a terra (quello che assicura chi sale) li usava di modo da poter seguire i movimenti dall’altro senza stare con la faccia in aria tutto il tempo!