Le macabre e malinconiche necro-ninfe dell’artista giapponese Tari Nakagawa sono davvero il lato oscuro delle Barbie, tristi e scheletriche bambole anatomiche ormai perdute.
Fragili, eteree, malate e spesso in decomposizione: queste bambole create dallo scultore giapponese hanno qualcosa di indicibilmente triste e al tempo stesso poetico.
Nonostante i loro sguardi persi e drammatici, ormai irrimediabilmente segnati da una fine imminente, le bambole sembrano sospese in una dimensione di dolore e di nostalgia, come se si aggrappassero agli ultimi brandelli di vita che rimangono nei loro corpi sofferenti.
Le sensazioni e le emozioni che suscitano sono molteplici. Il loro stesso status di bambole rimanda all’infanzia, ai giochi spensierati e innocenti, eppure queste sculture conoscono il tempo, il disfacimento, la morte, e non ne fanno segreto. Sono bambole “adulte”, che sembrano avere davvero un’anima.
Il blog di Tari Nakagawa (in giapponese, diverse immagini).
Le trovo molto belle e mi richiamano molto le bambole di Marina Bychkova
Veramente belle!
la più macabre che abbia mai visto finora: BELLISSIME !!
Meravigliose!!
Davvero splendide, hanno un terribile senso del sacro!