Juan Baptista Dos Santos nacque attorno al 1843 a Faro, in Portogallo, figlio di una coppia che aveva avuto già due gemelli. Anche questo secondo parto, in realtà, sarebbe dovuto essere gemellare: e invece nacque solo Juan, che portava nel suo corpo le vestigia del fratello mai nato.
Perfettamente formato dalla vita in su, e addirittura di bella presenza, Juan aveva però due peni, due ani (di cui uno non funzionante) e un arto in sovrannumero che pendeva dal suo addome. Ad essere precisi, questa “terza gamba” era il risultato della fusione delle due gambe del gemello parassita. Avendo un rudimentale ginocchio dotato di patella, l’arto si poteva piegare ma non aveva motilità volontaria: Juan quindi prese l’abitudine di legarlo alla coscia destra, in modo da essere più libero nei movimenti e potersi dedicare alla sua passione, l’equitazione.
Esaminato regolarmente dai dottori fin dall’età di sei mesi, Juan si trasferì a Parigi dove sarebbe diventato un caso clinico celebre, assiduo frequentatore di università e invitato a prestigiosi convegni medici come oggetto di studio. Certo, per buona parte della sua vita si esibì nei circhi; ma nel 1865 rifiutò un ingaggio da 200.000 franchi in un freakshow, deciso a concedersi esclusivamente alla ricerca scientifica. Quando, di tanto in tanto, riprendeva a vagabondare con gli spettacoli itineranti, era sempre uno dei nomi di punta del cartellone.
Più passava il tempo, però, e più i dottori si rendevano conto che la particolarità più sensazionale di Juan Baptista erano i suoi due peni. L’urinazione avveniva da entrambi, così come entrambi erano perfettamente funzionanti per capacità erettili e riproduttive, fatto questo più unico che raro. Un rapporto fisiologico del 1865 stilato all’Havana descrive Juan, all’età di 22 anni, come “posseduto da passione animale”, avido di sesso e conosciuto per il suo comportamento promiscuo: utilizzava entrambi i suoi peni nell’atto sessuale, e quando aveva “finito” con uno, continuava con il secondo.
Se esisteva al mondo qualcuno che potesse avere un’affinità elettiva con un uomo particolare come Juan Baptista Dos Santos, era sicuramente Blanche Dumas (o Dumont). Purtroppo della sua vita ci sono arrivati meno dettagli, ma pare che sia nata attorno al 1860 in Martinica, da padre francese e madre meticcia. A quanto riportato nel famoso trattato Anomalies and Curiosities of Medicine (1896), Blanche aveva un addome molto largo, che conteneva, nell’ordine: le sue due gambe, malformate; una terza gamba attaccata al coccige; due seni in sovrannumero all’altezza del pube, rudimentali ma completi di capezzoli (ma questo dato è probabilmente falso, alcune foto d’epoca sono in tutta evidenza truccate); e, soprattutto, due vagine con vulve perfettamente formate e dalla sviluppata sensibilità.
Proprio come per Juan Baptista, anche l’appetito sessuale di Blanche era straordinario; si dice che avesse decine di ammiratori e che talvolta si intrattenesse con due uomini alla volta, utilizzando contemporaneamente le sue due vagine. Tanto che ad un certo punto, conscia del successo delle sue particolari “abilità”, Blanche decise di trasferirsi a Parigi dove divenne una prostituta d’alto bordo.
Aveva sentito spesso parlare di Juan Baptista Dos Santos, celebre per i suoi genitali doppi quanto per la sua sfrenata libido; quando seppe della sua presenza a Parigi in occasione di un tour circense europeo, Blanche, incuriosita, decise che era venuto il momento che l’uomo con due peni e la donna con due vagine si incontrassero. Dopotutto, quante possibilità c’erano, nell’intero cosmo, che due esseri talmente straordinari nascessero nello stesso secolo, a distanza di pochi anni, e si ritrovassero nella stessa città? Così, confidando in questo segno del destino, Blanche organizzò l’incontro.
Ma il detto popolare Dio li fa e poi li accoppia non è infallibile. La scintilla della passione, purtroppo, non si accese, e dopo una breve (e molto chiacchierata) relazione i due ritornarono alle loro vite: Juan a girare il mondo con il circo, e Blanche nella sua casa di appuntamenti… e nessuno può dire se vissero felici, o contenti.
Peccato però 🙁 Bell’articolo 😉
wow!
miglior post 2011
Siamo solo ad agosto… ti metti già a votare? 😉
mi sbilancio.
…Destini incrociati…anche se sarebbe stato bello un happy ending 😉 In ogni caso, ci tenevo a complimentarmi per il post. Mi piace il tuo modo di approcciare all’universo freak: accademico, ironico e delicato al tempo stesso.
Ti ringrazio per le bellissime parole! Le meraviglie umane hanno sempre provocato in me un misto di curiosità, di ammirazione e di profondo affetto. Studiando la loro storia, a cavallo tra ‘800 e ‘900, è come se davvero componessero – oltre i confini del tempo e dello spazio – una sorta di grande famiglia, come nel famoso film di Browning. Una famiglia di esseri straordinari che, non lo nego, adorerei frequentare. 🙂
Volevo farvi i complimenti per l’ottimo sito che seguo fin dagli inizi ma che non mi sono mai preso la briga di commentare…..Ma siamo sicuri che quelli di Blanche Dumas sono seni rudimentali? secondo un sito si tratterebbe in realtà dell’abbozzo della quarta gamba o del residuo amputato in tenera età…
Ciao Gianluca, innanzitutto grazie per i complimenti.
Sulle mammelle in sovrannumero di Blanche, come sottolinei, sono stati avanzati dei sospetti. La prima foto di nudo frontale qui pubblicata (che è anche la più celebre, e mostra i due seni sul pube) potrebbe benissimo essere stata ritoccata da qualche fotografo dell’epoca: nella seconda (una cartolina-ricordo che mi pare più autentica) le mammelle non si notano.
Nell’incertezza ho preferito attenermi ad Anomalies and Curiosities, un testo che va sempre preso con le pinze in quanto affianca dettagli attendibili ad altri leggendari. Anche perché l’intera storia di Juan e Blanche è poco documentata e frutto di molte rielaborazioni successive.
Ciao! 🙂
Ciao e complimenti ancora per il sito!