L’amore che non muore – II

Vi ricordate della strana e macabra storia di Carl Tanzler? Ve l’abbiamo raccontata in questo articolo: Tanzler aveva conservato per nove anni il cadavere della sua amata Elena, dormendo con lei ogni notte, in una sua personalissima e ostinata lotta contro il destino che li voleva divisi.

Nel 2009 un suo epigono venne scoperto dalla stampa internazionale: si trattava di Le Van, 55 anni, residente nella provincia di Quang Nam, in Vietnam. Dopo aver perso sua moglie nel 2003, Le Van cominciò a dormire sulla sua tomba. Dopo 20 mesi passati sotto la pioggia e il vento, il vedovo innamorato aveva deciso che per motivi di salute non gli sarebbe più stato possibile dormire sulla lapide. Si era quindi deciso a scavare un tunnel sotterraneo per raggiungere la sua sposa e poter rimanere, maggiormente riparato, al suo fianco. Dissuaso dai parenti, Le Van si era infine dato per vinto… per modo di dire. Aveva infatti attuato un progetto ancora più estremo.

Dissotterrati i resti della moglie, Le Van li aveva raccolti e portati a casa, forgiando in seguito una statua di cartapesta che potesse contenerli e tenerli in posizione. Così, finalmente, aveva potuto riportare la sua amata nell’alcova, e ricomporre quella famiglia che la morte aveva diviso.

Dopo che un’inchiesta giornalistica ebbe dato pubblicità alla vicenda, le autorità locali avevano intimato a Le Van di riportare i resti della moglie al cimitero. Eppure, a distanza di due anni, si è scoperto che ancora oggi Le Van si rifiuta di seppellire nuovamente la sua amata. Le autorità, a quanto pare, non possono intervenire con la forza e obbligarlo a liberarsi delle ossa. Così il cocciuto marito continua a prendersi cura dello scheletro della donna che ha amato, a rammendare l’effigie di cartapesta che lo racchiude, e a vivere assieme al figlioletto una dimensione familiare quantomeno sorprendente.

“Devo scontare la mia pena – dice Le Van – in una vita precedente devo aver commesso qualcosa di orribile, e così sono stato condannato ad essere uomo. Ora sto cercando di purificarmi per tornare alla mia incarnazione precedente”. Evidentemente è convinto che il suo amore, che non conosce confini e che supera perfino la morte stessa, possa salvarlo dai limiti e dai dolori dell’esistenza umana.

E così, anche stasera, Le Van si coricherà accanto alla donna che il destino gli ha affidato… e non importa se di lei il tempo ha lasciato solo le ossa. Anche stasera bacerà la cartapesta che ha modellato con le sue mani affinché gli ricordi il volto, un tempo giovane e bello, della sua sposa. Anche stasera le augurerà di sognare, e con un sospiro si addormenterà al suo fianco.

(Scoperto via Oddity Central).

18 comments to L’amore che non muore – II

  1. daimon says:

    Ricordo la storia di Carl Tanzler ma decisamente non era triste come questa, sarà la presenza del bambino vicino al cadavere della mamma a darmi sensazione. Tutta la vicenda emana sentori di sporcizia e mallattia.

    • bizzarrobazar says:

      Secondo me, al di là dell’evidente povertà in cui versano i protagonisti della vicenda, è la presenza di fotografie a renderti questa storia più “indigesta”. È facile, a posteriori, romanticizzare storie simili – ma per certi versi trovo che la battaglia di Tanzler contro la decomposizione avanzante sia decisamente più morbosa di un marito che tiene le ossa di sua moglie in casa… 😉

  2. daimon says:

    Bizzarro hai mai visitato il sito Charonboat? Ci sono cose interessanti

    • bizzarrobazar says:

      Lo conosco, e ogni tanto ci faccio un giretto. Se devo essere sincero, non sono un grande appassionato di quel tipo di siti; però a volte sento il bisogno di… diciamo così, “analizzare” il mio disgusto, per comprenderne i motivi. 🙂

  3. donnée says:

    Ciao Bizarro,
    volevo farti i complimenti per questo spazio che è veramente interessante e riesce a non scadere nel sensazionalismo spicciolo.

    🙂

  4. Marco says:

    Articolo fantastico! non ti smentisci mai 🙂

  5. Liram says:

    ciao. come a tutti i precedenti commentatori, il tuo blog mi piace moltissimo e mi ha tenuto occupato e senza troppi pensieri (personali) durante molte notti insonni, e ciò sin dal primo contatto con il sito! Detto ciò, sarei curioso di sapere chi si nasconde dietro a Bizzarro Bazar xD

    • bizzarrobazar says:

      Ciao Liram, ti ringrazio per le belle parole… mi fa sempre piacere sapere che questo blog fa da compagno ad alcuni lettori insonni, perché condivido lo stesso destino… e, per noi refrattari al sonno, cosa c’è di meglio, a tarda notte, che perdersi fra le pagine di un vecchio libro o nutrirsi di strane e fantastiche storie? In fondo è un po’ come sognare, no?
      Riguardo al losco figuro che si nasconde dietro a queste righe… mistero! 😀

  6. Mauri says:

    Articolo che ha dell’incredibile: non credevo che un uomo arrivasse a tanto… D:
    Grazie Bizzarro Bazar: i tuoi articoli mi fanno capire quanto sia complesso questo mondo…

  7. Alice says:

    mi ha fatto ricordare questa notizia
    http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/gorilla-morto/1.html
    complimentissimi per il blog! il migliore che abbia letto su questo “genere”! 🙂 anch’io faccio parte dei tuoi lettori insonni.

  8. Davide says:

    Mi ricorda molto il film “Buio Omega” di Joe D’Amato!!

  9. Davide says:

    Sicuramente, direi anzi uno dei migliori film horror italiani di sempre.

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