Dino Valls

Dino Valls è uno dei rappresentanti di spicco dell’avanguardia figurativa spagnola. È nato a Saragozza nel 1959, e si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1982. Eppure la professione di medico non lo attira: stabilitosi a Madrid, decide di dedicarsi alla pittura a tempo pieno.


La sua formazione chirurgica però non lo abbandonerà mai del tutto, visto che nei suoi dipinti la fascinazione per gli strumenti di misurazione e dissezione è quasi costante. A partire dagli anni ’90 Valls comincia a studiare e ad ispirarsi ai grandi maestri fiamminghi e italiani del ‘400, ‘500 e ‘600, in particolare sviluppando una sua tecnica di tempera ad uovo (utilizzando cioè come legante il tuorlo, misto ad acqua e ad altre sostanze). In questo modo conferisce un sapore classico ai suoi dipinti, che contrasta ma anche sublima il surrealismo dei soggetti.

I dipinti di Dino Valls sono crudeli paesaggi della psiche. Creano un ponte diretto fra la tradizione pittorica occidentale, la scienza medica e l’inconscio più nero. Tutti i suoi soggetti colpiscono innanzitutto per il loro sguardo: sempre sull’orlo delle lacrime, colmi di una disperazione senza fondo, e sempre fissi sull’osservatore, su di noi, come ad interrogarci o, ancora peggio, incolparci.


Questi ragazzi e ragazze sono vittime sacrificali di un progresso scientifico che non comprendono, e di cui ci chiedono il motivo; di volta in volta violati, esaminati, misurati, mutilati, denudati, i loro corpi sembrano essere messi incessantemente alla prova. Da chi? Per quale scopo?


I soggetti di Valls sono cavie di un universo simbolico, protagonisti loro malgrado di un enorme e misterioso esperimento. Le sevizie a cui sono sottoposti hanno il sapore della scienza ma l’ambiguità dell’esoterismo; e il loro doloroso sguardo fa nascere il sospetto che dietro a tutta questa perversa “ricerca” non ci sia forse nessun senso.


Valls esplora le profondità dell’immaginario componendo quadri complessi (anche nella forma, che spesso rifiuta la classica cornice regolare), densi di simboli e stratificazioni, studiati per lasciarci turbati e inquieti. Dipinti potenti, che espongono la condizione mentale attraverso l’evidenza dei corpi: corpi, per così dire, “mentali”, onirici, capaci di destabilizzare lo sguardo e insinuare terrori e paure quantomai attuali.

Ecco il sito ufficiale dell’artista.

8 comments to Dino Valls

  1. Ariela says:

    Anche se il tipo di pittura così dettagliata e liscia un po’ m’annoia, devo dire che i soggetti sono molto interessanti. Vado a vedere qualcosa in più sul suo sito. Grazie della segnalazione…

  2. Mary Blackbird says:

    Ho scoperto questo meravigioso blog poche ore fa, e lo sto divorando.
    Ma non riesco a distogliere lo sguardo da questo post e da questi meravigliosi dipinti. All’apparenza piatti, mi stanno trasmettendo un sacco di emozioni. Meravigliosi, e meraviglioso blog..complimenti per la scelta degli argomenti interessantissimi, ho finalmente trovato qualcosa di ‘macabro’ al punto giusto da leggere, evviva 🙂

    • bizzarrobazar says:

      Ciao Mary, grazie a te per le belle parole… Sono felice che il blog ti piaccia.
      Hai davanti a te un po’ di ore passate a scartabellare i vecchi articoli. 🙂

  3. Magari l’artista è un pò depresso? Ossessionato da qualche problema?Che dite tutti quanti? Ci offre corpi mutilati,ragazze disperate e instupidite mentre qualcuno agisce con guanti e arnesi chirurgici.A chi li vende questi quadri?E’ sconcertante.

    • RigorMortis says:

      Non so se il post è troppo vecchio per essere commentato e magari sto facendo un errore però volevo provare a rispondere ad Adele. Io non ci trovo nulla di male nell’essere depressi.. nemmeno essere ossessionati da qualche problema , se non è qualcosa che nuoce agli altri. Se poi si ha la fortuna di essere nati artisti, si trova il modo di usare la depressione o altri stati d’animo che normalmente nella vita di tutti i giorni ci fanno stare molto male, per crearsi un mondo proprio dove rifugiarsi e questo produce poi delle opere splendide che esistono realmente e di cui altre persone possono deliziarsi. Proprio come queste di Valls, artista oggettivamente sublime, anche se per me e il mio gusto forse un po’ troppo perfezionista, ma questo a titolo assolutamente personale . Per quanto riguarda il fatto che le ragazze sembrino un po’ instupidite e molto tristi mentre vengono manipolate da mani, a quanto sembra maschili, effettivamente potrebbe lasciar travisare un’immagine di donna debole nelle mani degli uomini, il che devo ammettere , sarebbe molto brutto se per Valls fosse una fantasia fine a sè stessa. Ma non conosco il significato delle sue opere, l’ho sempre ammirato più che altro per la tecnica eccelsa , potrebbe essere che il suo messaggio sia quello di rappresentare attraverso queste innocenti fanciulle il consueto abuso della società maschilista sulle menti dei ragazzini e delle donne ? Quindi un modo per denunciare tutto ciò? Io voglio essere fiduciosa e pensarla così. Per quanto riguarda i compratori direi che non manchino, c’è un mondo oscuro là fuori 😉

  4. Si,deve essere proprio…oscuro il”mondo là fuori”.Con le parole possiamo addolcire o,addirittura rendere poetico e psicologicamente accettabile qualsiasi obbrobrio.Io non vedo nelle immagini donne deboli manipolate da uomini forti!!! Vedo solo degli aguzzini che utilizzano i corpi delle ragazze con la stessa malata malvagità e perizia dei medici delle SS…giusto per semplificare il discorso.Guardare i dipinti di Walls è come calarsi in un mondo di sadici scatenati e non risalta alcuna denunzia,alcun messaggio …Ritengo che l’Arte sia tale quando ci spinge a riflettere,a sognare,ma anche solo ad ammirare!!! L’artista di cui parlasi ha chiaramente delle capacità eccezionali e,dunque,non potrebbe utilizzare quei visi angelici per ben altri scenari? Nella mia limitatezza mi chiedo quale genitore mai possa accettare che una figlia posi per un tal tipo di “messaggio”.Soprattutto,però,sarei curiosa di sapere quale tipologia di persone acquista ed espone in casa tele siffatte.Grazie.

    • pacolebowski says:

      Mi spiace leggere commenti come quello di cui sopra. Anche perché si potrebbe anche, in caso di dissenso, tacere (roba impossibile per l’odierna società commentatrice) ed evitare di confermare dubbi. Se poi chi guarda ha qualche problema di prosciuttiasi oculare è subito svelato l’arcano. Evidentemente, la signorina qui sopra si aspetta che le opere d’arte siano innocenti e allegre, quando da ormai un paio di secoli l’arte cerca di sovvertire/disturbare/irritare per arrivare nel profondo. Se i quadri di Valls la impressionano tanto da renderglieli insopportabili beh…allora l’artista è eccelso e ha raggiunto il suo vero scopo: farle sentire ciò che sente, farle vedere ciò che vede. Saluti.

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