L’alpinismo porta con sé dei rischi, ma anche tutta la bellezza
che si nasconde nell’avventura dell’affrontare l’impossibile.
(Reinhold Messner)
Siamo riluttanti, qui su Bizzarro Bazar, ad affrontare tematiche “paranormali” o misteriose; il senso di meraviglia che possono provocare ci sembra sempre un po’ troppo facile, risaputo e sensazionalistico. Per questo di solito lasciamo questi argomenti ad alcune trasmissioni televisive notoriamente trash, dalle quali qualsiasi rigore scientifico è bandito per contratto.
Quello che stiamo per raccontarvi è però un episodio realmente accaduto, e ben documentato. È una storia inquietante, e nonostante le innumerevoli ipotesi che sono state avanzate, gli strani eventi che avvennero più di 50 anni fa su uno sperduto crinale di montagna nel centro della Russia rimangono a tutt’oggi senza spiegazione.
Il 25 Gennaio 1959 dieci sciatori partirono dalla cittadina di Sverdlovsk, negli Urali orientali, per un’escursione sulle cime più a nord: in particolare erano diretti alla montagna chiamata Otorten.
Per il gruppo, capitanato dall’escursionista ventitreenne Igor Dyatlov, quella “gita” doveva essere un severo allenamento per le future spedizioni nelle regioni artiche, ancora più estreme e difficili: tutti e dieci erano alpinisti e sciatori esperti, e il fatto che in quella stagione il percorso scelto fosse particolarmente insidioso non li spaventava.
Arrivati in treno a Ivdel, si diressero con un furgone a Vizhai, l’ultimo avamposto abitato. Da lì si misero in marcia il 27 gennaio diretti alla montagna. Il giorno dopo, però, uno dei membri si ammalò e fu costretto a tornare indietro: il suo nome era Yuri Yudin… l’unico sopravvissuto.
Gli altri nove proseguirono, e il 31 gennaio arrivarono ad un passo sul versante orientale della montagna chiamata Kholat Syakhl, che nel dialetto degli indigeni mansi significa “montagna dei morti”, una vetta simbolica per quel popolo e centro di molte leggende (cosa che in seguito contribuirà alle più fantasiose speculazioni). Il giorno successivo decisero di tentare la scalata, ma una tempesta di neve ridusse la visibilità e fece loro perdere l’orientamento: invece di proseguire verso il passo e arrivare dall’altra parte del costone, il gruppo deviò e si ritrovò a inerpicarsi proprio verso la cima della montagna. Una volta accortisi dell’errore, i nove alpinisti decisero di piantare le tende lì dov’erano, e attendere il giorno successivo che avrebbe forse portato migliori condizioni meteorologiche.
Tutto questo lo sappiamo grazie ai diari e alle macchine fotografiche ritrovate al campo, che ci raccontano la spedizione fino questo fatidico giorno e ci mostrano le ultime foto del gruppo allegro e spensierato. Ma cosa successe quella notte è impossibile comprenderlo. Più tardi Yudin, salvatosi paradossalmente grazie alle sue condizioni di salute precarie, dirà: “se avessi la possibilità di chiedere a Dio una sola domanda, sarebbe ‘che cosa è successo davvero ai miei amici quella notte?'”.
I nove, infatti, non fecero più ritorno e dopo un periodo di attesa (questo tipo di spedizione raramente si conclude nella data prevista, per cui un periodo di tolleranza viene di norma rispettato) i familiari allertarono le autorità, e polizia ed esercito incominciarono le ricerche; il 26 febbraio, in seguito all’avvistamento aereo del campo, i soccorsi ritrovarono la tenda, gravemente danneggiata.
Risultò subito chiaro che qualcosa di insolito doveva essere accaduto: la tenda era stata tagliata dall’interno, e le orme circostanti facevano supporre che i nove fossero fuggiti in fretta e furia dal loro riparo, per salvarsi da qualcosa che stava già nella tenda insieme a loro, qualcosa di talmente pericoloso che non ci fu nemmeno il tempo di sciogliere i nodi e uscire dall’ingresso.
Seguendo le tracce, i ricercatori fanno la seconda strana scoperta: poco distante, a meno di un chilometro di distanza, vengono trovati i primi due corpi, sotto un vecchio pino al limitare di un bosco. I rimasugli di un fuoco indicano che hanno tentato di riscaldarsi, ma non è questo il fatto sconcertante: i due cadaveri sono scalzi, e indossano soltanto la biancheria intima. Cosa li ha spinti ad allontanarsi seminudi nella tormenta, a una temperatura di -30°C? Non è tutto: i rami del pino sono spezzati fino a un’altezza di quattro metri e mezzo, e brandelli di carne vengono trovati nella corteccia. Da cosa cercavano di scappare i due uomini, arrampicandosi sull’albero? Se scappavano da un animale aggressivo perché i loro corpi sono stati lasciati intatti dalla fiera?
A diverse distanze, fra il campo e il pino, vengono trovati altri tre corpi: le loro posizioni indicano che stavano tentando di ritornare al campo. Uno in particolare tiene ancora in mano un ramo, e con l’altro braccio sembra proteggersi il capo.
All’inizio i medici che esaminarono i cinque corpi conclusero che la causa della morte fosse il freddo: non c’erano segni di violenza, e il fatto che non fossero vestiti significava che l’ipotermia era sopravvenuta in tempi piuttosto brevi. Uno dei corpi mostrava una fessura nel cranio, che non venne però ritenuta fatale.
Ma due mesi dopo, a maggio, vennero scoperti gli ultimi quattro corpi sepolti nel ghiaccio all’interno del bosco, e di colpo il quadro di insieme cambiò del tutto. Questi nuovi cadaveri, a differenza dei primi cinque, erano completamente vestiti. Uno di essi aveva il cranio sfondato, e altri due mostravano fratture importanti al torace. Secondo il medico che effettuò le autopsie, la forza necessaria per ridurre cosÏ i corpi doveva essere eccezionale: aveva visto fratture simili soltanto negli incidenti stradali. Escluse che le ferite potessero essere state causate da un essere umano.
La cosa bizzarra era che i corpi non presentavano ferite esteriori, né ematomi o segni di alcun genere; impossibile comprendere che cosa avesse sfondato le costole verso l’interno. Una delle ragazze morte aveva la testa rovesciata all’indietro: esaminandola, i medici si accorsero che la sua lingua era stata strappata alla radice (anche se non riuscirono a comprendere se la ferita fosse stata causata post-mortem oppure mentre la povera donna era ancora in vita). Notarono anche che alcuni degli alpinisti avevano addosso vestiti scambiati o rubati ai loro compagni: come se per coprirsi dal freddo avessero spogliato i morti. Alcuni degli indumenti e degli oggetti trovati addosso ai corpi pare emettessero radiazioni sopra la media.
L’unica descrizione possibile degli eventi è la seguente: a notte fonda, qualcosa terrorizza i nove alpinisti che fuggono tagliando la tenda; alcuni di loro si riparano vicino all’albero, cercando di arrampicarvici (per scappare? per controllare il campo che hanno appena abbandonato?). Il fatto che alcuni di loro fossero seminudi nonostante le temperature bassissime potrebbe essere ricollegato al fenomeno dell’undressing paradossale; comunque sia, essendo parzialmente svestiti, comprendono che stanno per morire assiderati. Così alcuni cercano di ritornare al campo, ma muoiono nel tentativo. Il secondo gruppetto, sceso più a valle, riesce a resistere un po’ di più; ma ad un certo punto succede qualcos’altro che causa le gravi ferite che risulteranno fatali.
Cosa hanno incontrato gli alpinisti? Cosa li ha terrorizzati così tanto?
Le ipotesi sono innumerevoli: in un primo tempo si sospettò che una tribù mansi li avesse attaccati per aver invaso il loro territorio – ma nessun’orma fu rinvenuta a parte quelle delle vittime. Inoltre nessuna lacerazione esterna sui corpi faceva propendere per un attacco armato, e come già detto l’entità delle ferite escluderebbe un intervento umano. Altri hanno ipotizzato che una paranoia da valanga avesse colpito il gruppo il quale, intimorito da qualche rumore simile a quello di una imminente slavina, si sarebbe precipitato a cercare riparo; ma questo non spiega le strane ferite. Ovviamente c’è chi giura di aver avvistato quella notte strane luci sorvolare la montagna… e qui la fantasia comincia a correre libera e vengono chiamati in causa gli alieni, oppure delle fantomatiche operazioni militari russe segretissime su armi sperimentali (missilistiche o ad infrasuoni), e addirittura un “abominevole uomo delle nevi” tipico degli Urali chiamato almas. Eppure l’enigma, nonostante le decadi intercorse, resiste ad ogni tentativo di spiegazione. Come un estremo, beffardo indizio, ecco l’ultima fotografia scattata dalla macchina fotografica del gruppo.
Il luogo dei drammatici eventi è ora chiamato passo Dyatlov, in onore al leader del gruppo di sfortunati sciatori che lì persero tragicamente la vita.
Ecco la pagina di Wikipedia dedicata all’incidente del passo Dyatlov.
(Grazie, Frankie Grass!)
INQUIETANTE.
Che uno del gruppo sia impazzito e abbia massacrato di botte e poi ammazzato gli altri? Spiegherebbe la fuga apparentemente disperata dalla tenda. Ma lascerebbe insoluta la questione delle ferite “interne”…
Una morte atroce, in ogni caso. Che i nove possano riposare in pace. R.I.P.
io non credo che sia così assurda l’idea che siano stato uno yeti a uccidere direttamente alcuni dei ragazzi, con lesioni violentissime, e a causare indirettamente la morte per esposizione al gelo ,degli altri.Tutti i locali interrogati confermano di averlo visto più volte,inoltre esiste una foto rinvenuta da un ricercatore americano in un dossier desecretato che mostra che i ragazzi avevano fotografato uno yeti ,e neppure tanto da lontano.La tenda poi oltre al taglio della fuga ,mostra dei tagli di una ventina di cm che sembrano fatti apposta per spiare qualcosa fuori della tenda;una volta fuggiti poi ,quelli che non sono stati direttamente aggrediti dallo yeti sono morti forse in mezz’ora ,data la temperatura.
Che storia bizzarra. Anch’io ho inizialmente pensato che uno del gruppo fosse improvvisamente sclerato di brutto, ma vista l’entità delle ferite la storia non quadra… Mah.
All’inizio pensavo a Picnic ad Hanging Rock però poi questa storia si discosta. davvero misteriosa questa faccenda.
Suggestiva e macabra, ma secondo me la spiegazione più semplice è la più plausibile: colpiti dall’ipotermia i poveretti (tutti o alcuni) hanno semplicemente smesso di comportarsi in modo razionale. Quanto ai traumi la pagina di wikipedia riporta:
“In realtà sia i traumi che la “sparizione” della lingua possono essere facilmente spiegati: la gola dove vennero trovati era sufficientemente profonda per provocare danni di quell’entità in caso di caduta e l’intervallo di tempo trascorso tra la morte ed il ritrovamento dei corpi favorì la decomposizione di questi ultimi”.
Quanto alle lacune su prove e testimonianze, era pur sempre l’unione sovietica, dove tragedie venivano sistematicamente insabbiate e/o ridimensionate (vedi la strage allo stadio Luzniki del ’83). Comunque un altro articolo da brividi, in tutti i sensi.
Avete mai pensato a questo fatto storico dell’anno precedente, riportato negli annali della storia: 17 ottobre 1958 – Inizia la costruzione del sottomarino nucleare sovietico K-19 (Dunque meno di 4 mesi prima). Potrebbe essere possibile che li da quelle parti ci fosse una base sovietica che stava sperimentando alcune parti destinate al sottomarino e che per caso… il giorno prima i ragazzi avessero VISTO qualcosa.. se così fosse bisognava trovare il modo per eliminarli tutti, visto che si stava in piena guerra fredda con gli USA, ed era iniziata la gara per la conquista dello spazio (Sputnick).
Ma bisognava trovare modo per elimirali senza troppe tracce… magari mettendo allucinogeni nei loro cibi o spaventandoli di notte con luci e rumori da produrre panico e farli fuggire seminudi all’aperto… Le tracce di altre persone non c’erano? beh questo è quel che hanno raccontato o sovietici, ma si sa anche che le indagini le condussero loro e che l’accesso alla zona fu interdetto per 3 anni. Può darsi anche che la piccola radioattivtà dei vestiti sia dovuta al fatto che si siano troppo avvicinati alle strutture che avevano avvistato o si siano trovati al centro di un esperimento militare di zona. Potrebbe quadrare tutto!
Di ipotesi strampalate ne sono state fatte a bizzeffe, ma non credo che durante la Guerra Fredda ci sia mai stato bisogno di un piano così contorto per mettere a tacere qualche testimone… 🙂
Eppure intuisco che ci sia stato un piano programmato per eliminarli senza apparenti tracce! In fondo non sappiamo in cosa siano stati coinvolti. Un’altro dei modi per eliminarli senza tracce poteva essere stato quello di sparare contro l’accampamento razzi di gas nervino o altro gas simile sperimentale. Questo spiegherebbe perché erano così strampalati nei movimenti da non riuscire manco a sciogliere i nodi della porta della tenda o vestirsi. Spiegherebbe anche l’avvistamento, da parte di un altro gruppo nelle vicinanze, di sfere luminose arancioni accendersi nel cielo lungo la loro direzione (razzi). Spiegherebbe anche la presenza di framemnti metallici trovati sul terreno e la loro fuga non in gruppo ma scoordinata, come se ognuno pensasse per proprio conto. Tutto questo senza scomodare i signori extraterrestri che vengono messi in causa in ogni caso misterioso che non riusciamo a risolvere.
Certo i motivi di questa strage non li possiamo conoscere, ma non è affatto escluso che nell’Unione Sovietica di quel tempo qulcuno non volesse intrusi da quelle parti.
Degli alpinisti esperti che facevano una “passeggiata” per prepararsi ad una missione nell’ artico? 🙂 E le radiazioni?
Commento per prima volta un post di questo splendido blog che seguo con passione dalla fortuita scoperta avvenuta un anno or sono: complimenti vivissimi per scelta dei temi e stile impeccabile.
Il caso del passo di Dytalov mi ha sempre affascinato profondamente. Pur essendo una persona assai razionale e affezionatissimo al caro vecchio rasoio di Occam, trovo difficile liquidare la faccenda come un caso di isteria collettiva puro e semplice.
Ammettendo che i due cadaveri si siano procurati le fratture delle costole cadendo nel crepaccio, resta un altro cadavere con una frattura al cranio senza spiegazione, e tracce circostanti di uomini o animali. Trovo difficile che a meno trenta gradi la lingua di un essere umano sparisca letteralmente nel nulla dalla radice a causa della decomposizione nel giro di qualche settimana.
Inoltre restano le tracce radioattive riscontrate su alcuni dei nove corpi e un ultimo dato particolarmente grottesco e privo di una spiegazione logica: uno dei cadaveri presentava un’accesa colorazione arancione che non ha alcun riscontro nella normale mummificazione dovuta al gelo del cadavere di un uomo caucasico.
Non ho alcuna spiegazione alternativa da proporre, reputo solo questo caso uno dei misteri più oscuri ed enigmatici dell’era moderna per le succitate ragioni.
Ciao Stefano, grazie per i complimenti. 🙂
Avevo evitato di parlare del colorito arancione dei corpi, anche perché secondo certe fonti quest’informazione deriverebbe dalla testimonianza esclusiva dei parenti delle vittime durante i funerali – quindi non di elementi direttamente riscontrati dai medici.
Non conoscevo questo dettaglio: in effetti ripensandoci ho sentito il discorso della colorazione arancio solo in un documentario americano. Grazie per la precisazione!
Shining meets Picnic a Hanging rock! O__o
Storia pazzesca, in particolare trovo impressionante il dettaglio della lingua strappata…anche io all’inizio ho pensato a un attacco di pazzia di qualche membro del gruppo, ma molte cose rimarrebbero comunque inspiegate!
storia fantastica. possibile che non sia stato girato un film ispirato a questa storia? comunque l’ultima foto scattata credo proprio che diventerà il mio prossimo sfondo del desktop.
Ciao, finegarten! Un film tratto dagli eventi del passo Dyatlov è in produzione, per la regia di Renny Harlin: http://www.empireonline.com/news/story.asp?NID=33751
ah ecco! mi sembrava strano… materiale troppo invitante. il regista non è un granchè, ma chissà che con una storia così (e quelle ambientazioni) non venga fuori un buon film… certo non è peter weir 🙂
articolo super interessante! complimenti, as usual 🙂
Thanks, as usual! 😀
Storia molto particolare (di cui non sapevo ancora nulla), che hai narrato in modo splendido. Non ci ho quasi dormito ieri notte… può sembrare banale, ma pensare che questi ragazzi così sereni e allegri abbiano visto una morte così orrenda è davvero sconcertante e mi ha colpito molto.
Mi dispiace per il tuo sonno, ma sono anche contento che l’argomento ti abbia colpita. 🙂
Io Amo profonda,mente questo blog … Ringrazio Stefano Bessoni che mi ha ‘lanciato’ qui con un semplice link! Vi seguirò sempre.
Grazie a Stefano anche da parte mia, allora! 🙂
Beh, molto affascinante nel suo mistero… Infatti sono pronto a scommettere che seppur non ci siano film famosi direttamente ispirati, questa storia ha aiutato mooolti sceneggiatori nel corso degli anni…
non conoscevo la storia, ma molto a noi è negato o comunque non siamo relamente curiosi di sapere/scoprire.
strano comunque che non ci sia nel mondo cinematografico qualcosa che riguarda questa storia
AT
Anch’io adoro questo blog scoperto per caso, e approfitto per fare i complimenti allo staff per il puntuale lavoro che svolge. Questa storia è allucinante e mi verrebbe in mente solo una cosa, ovvero che gli sciatori siano stati assediati e usati come cavie per qualche esperimento. Quale? Non lo so, ma sicuramente per mano di uomo.
Ciao mezzanotte, benvenuta e grazie per i complimenti! 🙂
http://www.aquiziam.com/dyatlov_pass_answers.html … questo articolo rende la storia ancora più misteriosa, perchè esclude categoricamente alcune possibili cause…inquietante!
Ciao a tutti
Anche se non lo sapremo mai,provo a dare un’alternativa poco fantasiosa,nonostante la radioattività e la lingua mancante creino un problema interpretativo
Premesso che,sono stati colti da condizioni di maltempo avverse,con temperature attorno ai -30°C e che le attrezzature utilizzate non potevano avere la qualità in coibentazione termica cui si dispone oggi
Sono stati svegliati nel sonno da principi di congelamento(chissà quanto erano distrutti per il viaggio) ed in maniera del tutto istintiva,hanno letteralmente squarciato la tenda credendo di accelerare i tempi(a quelle temperature cosi basse,cerniere,chiusure a zippo metalliche,potrebbero dare problemi).Son usciti tutti vestiti dalla tenda con l’intenzione di dirigersi nel bosco per cercare di accendere un fuoco e scaldarsi.Hanno iniziato a staccare rami e a preparare il fuoco.Dato che erano 10 persone avevano bisogno di un buon numero di rami e così son iniziati anche ad arrampicarsi a mani nude,con l’intento di prendere rami sempre più in alto,oltre a dove arrivavano stando con i piedi per terra(spiegherebbe le tracce di carne sulla corteccia).Son iniziati a morire i primi,a causa delle severe condizioni meteo(d’altronde nessuno può sapere se li ha colti in quelle ore, una tremenda bufera di neve e freddo).Colti da panico ed istinto di sopravvivenza,i sopravvissuti,decidono il da farsi.Tre tentano di ritornare al campo(chissà per quale motivo.Potevano tornare in tenda a prendere qualcosa di importante per poi andare via,oppure tornare li e cercare di salvarsi li,etc))e gli altri cinque di prendere i vestiti dei morti,cosi da vestirsi più pesante e di scendere a valle,in un qualche punto con condizioni migliori di temperatura ed evitare la morte.Iniziano ad incamminarsi e probabilmente nella notte,a causa della scarsissima visibilità,cadono da una qualche altezza e nella caduta vanno a fratturarsi come descritto nelle autopsie
Però ci sono i misteri della lingua mancante e delle radiazioni
mmm, però ti scordi del fatto che alcuni sono scappati dalla tenda senza nemmeno vestirsi… uno aveva solo una scarpa…(se spogli qualcuno per scaldarti le scarpe le lasci, o le prendi entrambe). Poi mi viene da pensare un’altra cosa, nell’imedesimarmi in una situazione da te descritta… Se la zip della tenda non avesse + funzionato per il gelo… taglierei la tenda vicino alla zip, in modo da ricreare l’apertura sullo stesso punto… non squarcio la tenda distruggendola…
Se mi sveglio di notte in principio di assideramento, per prima cosa mi vesto, e poi non lascio la tenda… Se proprio devo spostarmi cerco di portarmi dietro la tenda per accamparmi altrove… non la distruggo ed abbandono li con tutto il resto. Erano alpinisti esperti… sanno distinguere i sintomi dell’ipotermia. Il fatto che alcuni fossero nudi mi fa pensare a qualcuno che si sveglia all’improvviso, esce dal sacco a pelo e scappa. Quelli che hanno avuto poco + tempo si sono vestiti (se non lo erano già), uno ha fatto in tempo a mettere solo una scarpa.
una versione che mi è sembrata + verosimile è quella della paranoia da slavina… (però bisogna vedere se la conformazione del luogo la “sostiene”). Immagino che i ragazzi abbiano sentito un rumore che preannnuncia il distacco di una slavina… Chi si preoccupava già da un po’ era gia vestito e in allerta, altri che erano nel sacco a pelo sono scappati di corsa così com’erano, pensando che una slavina li stesse per travolgere. Una volta usciti ed allontanati non ritrovano + il campo, perchè immersi nella nebbia e/o in una bufera di neve.
Anche questa versione però non spiega della cose… Ad un caso simile il fuoco non è molto coerente… non ci provi nemmeno ad accendere il fuoco nel pieno di una bufera (se non sei al coperto ed al riparo). La lingua strappata della ragazza (come detto a certe temperature la decomposizione è rallentata… e soprattutto non si sarebbe decomposta solo la lingua, ma anche il resto, se di decomposizione di fosse trattato… oltre la lingua, almeno anche la gola, e tutte le altre parti molli). Poi, se anche nella fuga si fossero sparpagliati, una volta capito che non c’era una slavina avrebbero potuto ricongiungersi (chiamandosi…), magari non erano in grado di ritrovare il campo, ma almeno di riunirsi tra loro, per cercare di aiutarsi a vicenda.
Questa storia è davvero strana
Facciamo un’altra ipotesi piu semplice. La causa di tanto terrore poteva stare in tenda con loro, e ci era entrato diciamo senza troppe storie, Mettiamo caso che alcuni (uno o due) di quei pazzi della setta dei Mansi, che credevano che quel luogo fosse sacro, si siano presentati a loro con un inganno e che sono stati fatti accomodare all’interno della tenda il 31 gennaio e che per un po si siano manifestati come amici, la stessa cosa vale per dei presunti militari che avevano interesse a farli sparire. Poi all’improvviso han cominciato a tirar fuori armi, poi botte e varie colluttazioni e senza aver dato tempo, abbiano obbligato tutti a uscir fuori cosi come si trovavano, dopo aver torturato la ragazza. Il motivo per cui non li hanno uccisi puo essere semplice, ossia non volevano indagini in zona e volevano far passare tutto come un incidente spiacevole. Essi stessi avrebbero poi squarciato la tenda e . Se erano armati bastavano due tre e quindi le tracce potevano sparire con facilità o essere cancellate il giorno dopo con comodo, anche se c’e da domandarsi… se l’ultima volta che si son sentiti era il 1° febbraio e le ricerche sono iniziate il 26 febbraio, in un punto dove le tempeste nevose son frequenti,(ricordiamo che la tenda squarciata fu trovata colma di neve fresca) quale impronte potevano esserci??? ditemelo voi! o perlomeno, diamo per scontate alcune impronte ma come fanno a dire se erano solo quelle loro? Inoltre ci sono delle incongruenze nei vari racconti, si parla infatti che le abbiano trovato tracce di radioattività superiori alla norma ma altre fonti dicono che erano fortemente radiattivi… Ma una radioattività superiore alla norma è possibile in quei territori! Bisogna vedere se nel loro cammino hanno attraversato terreni piu ricchi di uraninite e si siano leggermente contaminati.
Scusate, mi avete incuriosita con questi mansi. La setta dei mansi? Sapete dirmi di più o indirizzarmi verso qualche fonte?
Pagina inglese di Wiki: http://en.wikipedia.org/wiki/Mansi_people
Mi occupo di questo caso da parecchio tempo , e devo dire che qualunque spiegazione io mi dia , viene subito smentita da un altra… L unica vera soluzione è da cercare davvero tra UFO o esperimenti militari Russi (Ufo sperimentali creati dall uomo) . Il motivo è semplice: 1) Non è stata una valanga…. quella zona non ha valanghe ne è possibile che ce ne siano (nei dintorni ce un posto a rischio valanghe ma non dalla loro posizione – 2) non è stato un animale ne un uomo , non ci sono tracce di nessuno a parte le loro , e sarebbe stato impossibile nascondere ogni traccia vista la distanza – 3) Non può essere stata un esplosione (a meno che non venga dall alto) perchè non ci sono tracce di esplosioni – 4) tutte e 9 le guide NON erano in stato confusionale (faccio la guida alpina) , x il semplice fatto che dopo essere fuggiti le loro scelte erano logiche , quindi erano ancora in se! Se anche solo uno di loro avesse dato i numeri , gli altri non lo avrebbero seguito in morte certa e pure seminudi e scalzi – 5) Non può essere stato uno di loro impazzito , visto che in qualche modo tutti erano assieme anche dopo essere fuggiti …potrei continuare al infinito tanto questa storia davvero è strana , ma l unica cosa sicura e che:
Sono fuggiti rompendo la tenda da un lato (ciò significa che qualunque cosa abbiano visto si trovava nella direzione dell apertura della tenda) , non avevano tempo x vestirsi e sono fuggiti i corsa (segno che la cosa li ha davvero mandati in panico visto che hanno messo prima la cosa che hanno visto , della loro morte certa uscendo a – 30 gradi seminudi in russia – La “cosa” che hanno visto e riuscita ad attaccare parte di loro agendo come un enorme incidente stradale (nessun segno esterno nei corpi… cosa davvero strana)..sembrerebbe una BOMBA DI RADIAZIONI O QUALCOSA DI SIMILE AD UNA SFERA CHE ESPLODE IN ARIA visto che tutti erano infetti … le radiazioni possono deformarci , cambiare il colore della pelle (anche il gelo può farlo ma non lo associo a questo caso) , e cambiare il colore dei capelli… ma se fosse stata una bomba perchè dopo l impatto sono fuggiti in preda al panico senza vestirsi? … forse e piu logico davvero andare sulla fantascienza per spiegare questo…. La cosa che li ha terrorizzati PRIMA SI E MOSTRATA A LORO , E DOPO , SOLO DOPO! ..E ESPLOSA. … Sono fuggiti facendosi male , in piena notte , correndo , cadendo , sbattendo , ma fuggendo a piu non posso. Si sono rifugiati nel bosco … hanno diviso i vestiti con i componenti sfortunati che non li avevano. Una parte del gruppo si e fatta coraggio , sapendo che sarebbero cmq morti e hanno deciso di tornare in cima a prendere tende e vestiti x sopravvivere… il gelo li ha uccisi e non sono mai arrivati. Se trovate una spiegazione differente , trovate sicuramente anche quella che vela smentisce , come e successo x me… il tutto e inspiegabile , non x altro gli scienziati stanno ancora cercando risposte , perchè le hanno pensate propio tutte! … L unica spiegazione che vedo io è
Una o piu sfere sconosciute (aliene o esperimenti umani) che sarebbero esplose dall alto , quindi senza lasciare segno , innondando i loro corpi di radiazioni … sicuramente non era la prima volta che venivano , visto l enorme contenuto di ferro e zona infetta. Il segreto e Top Secret? … bene , se lo è , allora o centra le esercito stesso , o l esercito stesso mette a tacere sugli UFO… una cosa e sicura: Non troverete mai una soluzione logica , perchè ogni cosa viene smerdata da un altra e cosi via…
Escludete pure le tribù per tutti i motivi… 1) non ci sono tracce di altre persone – 2) I corpi non hanno neanche un livido o un segno al esterno – 3) La tribù e la Russia sono in pace da anni – 4) (cosa piu importante) per loro quella e zona MALEDETTA , inaccessibile per il loro credo e NON e vietata a nessuno perchè per loro NON e una montagna sacra , ma una montagna cattiva … non x altro hanno dato il nome di “Montagna dei Morti”… sia quella montagna che la vera meta di questi poveri escursionisti (La montagna col nome di “Non andarci”) non sono frequentate , ne vietate a nessuno da questa tribù.
In ogni caso i morti totali in quella montagna sono 27 – …. 9 della tribù in passato – 9 persone cadute con un aereo e 9 escursionisti … 3 x 9 = 27 … sembra propio un numero sfortunato per andare li… cmq l unica spiegazione logica sarebbe stata quella della valanga… almeno spiegava i danni interni , i danni da coltello alla tenda , e altro… peccato che NON ci siano valanghe… quindi penso che dove non arrivi logica o scienza , bisogna ricorrere alla fantascienza.
Un ultima cosa: La loro sparizione era nota MOLTO PRIMA di quella ufficiale … quindi l esercito era informato da almeno 2 settimane prima che loro erano morti , ma ha TACIUTO e poi INFANGATO e poi RESO TOP SECRET … L esercito russo sapeva. Questo è stato o un esperimento russo , o semplicemente un UFO … l esercito in ogni caso SAPEVA! …. Poteva sapere che li cera una base UFO , oppure sono stati loro stessi … in ogni caso NON e una bomba che cade , perchè non ci sono tracce…anche se l avessero fatta loro , non era un “arma normale” , ma un arma a noi sconosciuta….per quanto mi riguarda posso benissimo credere che abbiano molti strumenti o armi a noi sconosciuti.
Per gli scettici degli UFO , a parte che esistono video originali nascosti da vari eserciti (certi li ho visti) assolutamente autentici , chiedo loro una cosa: “se non credete ad altre forme di vita , aprite gli occhi sul nostro mondo” … Non siamo forse anche noi degli esseri viventi in un pianeta , che costruiscono , volano , e hanno ogni tipo di cosa costruita da noi stessi?… Siamo NOI stessi la prova di un esistenza di vita intelligente (anche se sulla terra l uomo piu che intelligente non ha fatto altro che distruggere e uccidere)… Perchè non dovrebbero esistere altri mondi o altre forme di vita , se non riusciamo manco ad allontanarci oltre i pochi pianeti che conosciamo su un infinito di cose MISTERIOSE che ci sono sullo spazio.
Un saluto a tutti , scettici e non … 😉
Teoria interessante, anche se senza ufo 😀 :
http://www.corriere.it/esteri/14_febbraio_03/mistero-passo-dyatlov-nuova-teoria-ecco-come-morirono-quei-9-giovani-escursionisti-c725c222-8ccb-11e3-b3eb-24c163fe5e21.shtml
Oh accidenti, mi hai preceduto… 😀
Una cosa sola: sono capitata qui per caso oggi, gironzolando alla ricerca di non mi ricordo nemmeno più che cosa, ma sono rimasta affascinata dagli argomenti trattati e soprattutto da COME sono stati trattati, visto che sono particolarmente scettica e tendo a cercare spiegazioni logiche e scientifiche davanti a misteri insoluti. I miei complimenti vivissimi. Un bellissimo sito, scritto ottimamente. Resterò una vostra lettrice sicuramente. Non conoscevo questa storia e devo dire che è davvero affascinante, a prescindere da tutte le teoria in discussione.
Grazie Lighthousely, sono felice che il blog ti piaccia. Benvenuta. 🙂
Ciao, hai visto ieri sera il programma dedicato al mistero del Passo Dyatlov su Dmax? Prima di cadere nel visto e rivisto reportage stile The Blair Witch Project, hanno dato alcune notizie interessanti (vado a memoria): l’esercito russo ha scritto un dossier segreto sull'”incidente” dieci giorni prima che la notizia fosse comunicata al pubblico; sul luogo del ritrovamento c’era uno stivale militare che, ai tempi, i civili non potevano avere; nella macchina fotografica dei ragazzi c’era una foto in cui si vede chiaramente una specie di scimmione che pare seguirli tra gli alberi (dimenticavo di dire che la puntata si basava sull’idea che il massacro fosse stato compiuto dallo Yeti); i negativi di questa foto, secondo gli esperti, non sono stati manipolati; nella tenda dei ragazzi è stato trovato un biglietto scritto a mano che diceva “ora sappiamo che lo Yeti esiste davvero”.
Che ne pensi? 🙂
Non ho visto il programma ma, be’, ecco… uhm… 🙂
Da quando ieri sera ho visto su Dmax il programma dedicato al Passo Dyatlov, ora sto cercando più informazioni al riguardo e questo articolo ne merita (anche perchè sono partito da metà programma, ma non ho perso la parte migliore). E’ inquietantissima come storia e l’idea che sia stato uno Yeti sembra più reale che una fantasia…..oppure sono io che credo a delle fantasie così (anche se ad essere onesto non sembrava assurdo). Bell’articolo comunque 🙂
A quanto pare , secondo ricerche scientifiche e zoologiche , si è ritenuto che fosse stato uno yeti che secondo il popolo che abita quelle zone lo descrivono come un uomo alto circa 4 metri (infatti il gruppo dei ragazzi sotto il pino per riscaldarsi sembra siano stati attaccati da questo essere uno muore a terra l altro invece si rifugia sull albero e quindi quei rami strappati ad un altezza di circa quattro metri sono un ipotesi ).
La ragazza con la lingua strappata fino alla radice …. infatti alcuni studi dicono che questo essere preferisce parti molli ( lingua ad esempio ) cosa che un umano non riesce a fare …uno come noi non riesce a strappare la lingua dalla radice …
Fatto sta che i ragazzi prima di morire incontrarono un mucchio di cervi morti senza lingua ( cibo preferito di questi esseri ) ….ma tutto rimane un mistero
Ciao, anche io ho visto il programma su dmax e mi sono documentato un pò.. In effetti tra le foto scattate dagli studenti ce n’è una con una figura molto simile ad uno scimmione, foto che è stata analizzata da analisti forensi e dichiarata autentica, oltre ai negativi originali, mostrati in tv, in cui si vede chiaramente il negativo della foto con lo “yeti” , attaccata alle altre ben più note foto della spedizione che abbiamo visto un pò tutti per internet, senza tagli, quindi una striscia di negativi unica ed evidentemente autentica.
Come la spiegate questa cosa? Va bene non voler credere a tutte le bufale che troppo spesso vengono tirate fuori, ma queste a me sembrano prove inconfutabili..perchè ostinarsi a dichiararle bufale? E poi c’è il bigliettino trovato nella tenda, riportato su un dossier militare UFFICIALE, in cui c’era scritto “ora sappiamo che lo Yeti esiste”.
Parliamone.
Non vorrei spendere troppo tempo su simili questioni, non per snobbismo, ma perché come ho spesso detto non è questo il tipo di meraviglia a cui sono interessato.
Comunque:
1) Lo yeti. Come succede con tutta la criptozoologia, l’idea di un animale sconosciuto in una zona remota della terra è bella, poetica e accattivante. Purtroppo però, se ci ragioniamo un secondo, è davvero difficile pensare a una specie non ancora catalogata che non sia un insetto (o, per esempio, un uccello molto simile ad un altro uccello che già conosciamo). Per sopravvivere, la specie “yeti” avrebbe bisogno di qualche centinaia, se non migliaia, di esemplari che si riproducono, figliano, creano nidi o tane e via dicendo: possibile che, con tutto il turismo che c’è oggi sull’Himalaya (sull’Everest c’è la coda, come avevamo mostrato in questo articolo), tutti gli smartphone e le ricognizioni satellitari che riescono a fotografare perfino i ciuffi d’erba… possibile, ci si chiede, che non sia mai emersa una fotografia decente?
2) Il che ci riporta all’esempio in questione: la straordinaria e incredibile fotografia dello yeti del Passo Dylatov. Eccola:
Che sia un primate, non c’è dubbio. Uno yeti? Hmm.
3) Se ti vuoi documentare, ti consiglio un paio di link: questo e questo.
Ripeto, son cose eccitanti (e anche un po’ spaventose, qui sta il bello) da sognare e da immaginare. Ma i veri misteri e le vere meraviglie a mio parere stanno altrove. 🙂
“riesumo” quest’articolo dato che ne hai parlato quì http://bizzarrobazar.com/2015/04/28/fenomeni-paranormali/
vorrei fare l’ avvocato del diavolo, perché per un certo periodo ho seguito un forum di ufologia ed una volta sono cascato in pieno in una puppù di bufala. Questo mi ha insegnato a guardare molto attentamente le foto e quello che a prima vista verrebbe da definire “certamente un primate” pensandoci un po su potrei dire che invece è un bell’ esempio di pareidolia: le braccia mi sembrano troppo corte persino per un essere umano mentre mi pare di non sbagliare se dico che tutti gli altri primate le hanno ben più lunghe rispetto agli umani, le gambe…. tutto quel bianco inganna, potrebbe essere un mucchio di neve più o meno conico a dare l’ impressione dello spazio fra due gambe, e poi mi sembra troppo in tinta unita, sembrerebbe un unica tonalità di grigio. Con un certo sforzo potrei dire che si tratta di quel che resta del tronco di un albero. Forse chi ha fatto la foto si era accorto dell’ effetto, altrimenti sarebbe una foto scattata a cosa?
Azzardo un’ipotesi: microonde.
Per una questione di comodità utilizzo l’indicativo per rendere l’esposizione più semplice.
I ragazzi sono stati colpiti da microonde mentre erano nella tenda. Questo ha causato un forte innalzamento della temperatura corporea al punto che hanno sentito l’esigenza di uscire dalla tenda per immergersi nella neve così come si trovavano. Ma anche la neve doveva essersi riscaldata. I ragazzi tentano di arrampicarsi sugli alberi e così si provocano delle lesioni contro la corteccia. Terminata l’irradiazione hanno perso calore e cominciato a pensare cosa fare. Ovviamente erano in forte stato di shock e cominciava l’ipotermia.
(tra il serio e il faceto)”…salvarsi da qualcosa che stava già nella tenda insieme a loro…” secondo me la risposta è evidente, basta guardare la terza foto pubblicata in quest’articolo, vi compaiono 3 soggetti, la causa è da ricercare nel primo a sinistra, quello con lo zaino, ma avete visto che “sorriso” che ha? guardate il suo volto per qualche secondo e ditemi se non vi da i brividi…
ho notato che tutti danno per scontato che le vittime abbiano lasciato la tenda per paura, ma leggendo in giro riferimenti ad affari loschi mi è venuto in mente un altro scenario: mettiamo che di losco ci fossero uno o due componenti della spedizione, che nello zaino si portavano un po’ di schifo radioattivo da contrabbandare e gli altri se ne siano accorti mettendoli in “arresto” magari un paio di loro si erano piazzati davanti all’ ingresso della tenda per impedirgli di uscire. Forse sapendosi vicini al punto dove incontrare gli acquirenti i due arrestati hanno squarciato la tenda e gli altri li hanno inseguiti….quelli scappati erano i meno vestiti, forse.
leggerla alle 2:00 di notte fa davvero impressione
“Scusate tanto….ma stavano mezzi nudi a -30 gradi in quella tenda “estiva”…e poi non avevano bussole?….la verità non la saprà mai nessuno…
Nel 2019 il governo ha annunciato che riaprirà le indagini.
Faccio alcune considerazioni. Secondo me è andata cosi. Una tempesra xfetta si avvicinava e da dentro la tenda potevano sentirne il boato e altri suoni minacciosi che si possono verificare come sibili acutissimi. Da sotto la tenda non potevano vedere ne localizzare i rumori e i movimenti ne ridimensionarne l’entità. Di suoni ingigantiti x via del riverbero acustico. L’ancestrale timire della valanga del terremoto o che frani la montagna li ha colti, presi dal panico hanno tagliato la tenda forse xche l’apertura della stessa era verso la montagna e invece volevano scappare nel bosco. Sono fuggiti in preda al terrore e una volta che si sono accorti che la slavina non c è a stata e si poteva tornare al campo base, erano troppo lontani x arrivarci senza ipotermia. Presi dalla fretta dettata da un principio di assideramento, correvano verso la tenda lacerata e tre sono caduti in 1 inghiottitioi che non hanno visto per colpa della coltre di neve. Sparpagliati e semicongelati non sono riusciti a mettersi in salvo.
Questipotesi xo non spiega alcune cose, salire sullalbero che farebbe pensare a 1 attacco predatorio, le strane fratture