Lithopedion

All’inizio della gravidanza, il feto risiede per 2-5 giorni nella tuba di Falloppio prima di spostarsi nella cavità uterina. Ma a volte, per svariate cause, non riesce a raggiungere l’utero e rimane bloccato nella tuba, oppure si sposta in altra sede all’interno dell’addome. Si parla allora di gravidanza ectopica extrauterina, che comporta un rischio molto elevato di aborto spontaneo o di rottura della tuba.

Se il feto extrauterino muore, viene normalmente espulso oppure riassorbito dai tessuti circostanti. Ma se ha raggiunto uno stadio di sviluppo piuttosto avanzato, e lo scheletro si è già formato, potrebbe non riuscire ad essere smaltito in alcun modo dal corpo.

Il feto morto, qualora non venga rimosso chirurgicamente, può essere trattato dal corpo come un oggetto estraneo e fonte di pericolose infezioni: la strategia di difesa messa in atto dall’organismo per rendere innocuo l’ “intruso” è quindi quella di avvolgerlo a poco a poco in strati di calcio, come una perla in un’ostrica. Resi innocui dalla calcificazione, i feti possono rimanere in situ anche per anni. È il fenomeno noto con il nome di lithopedion, che significa letteralmente “bambino di pietra”.

Se già la gravidanza extrauterina è un’evenienza poco frequente  (1-2% su tutte le gravidanze), il lithopedion è ancora più raro perché si sviluppa dopo una serie straordinaria di “errori” dell’organismo.

In oltre 400 anni di letteratura medica sono stati registrati meno di 300 casi di lithopedion (e molti di questi si pensa fossero in realtà anomalie congenite); il più antico è stato rinvenuto durante uno scavo archeologico, e datato al XI secolo avanti Cristo. Il medico di Strasburgo Israel Spach, nel suo trattato Gynaeciorum del 1557, scriveva, sotto l’incisione rappresentante un lithopedion nel grembo aperto di una donna: “”Deucalione ha gettato dei sassi alle sue spalle e così dato forma alla nostra tenera razza dal duro marmo. Com’è possibile che oggi, al contrario, il tenero corpo di un piccolo bambino abbia degli arti in tutto simili alla roccia?”.

Considerati gli strumenti diagnostici odierni, non stupisce che la maggioranza degli sporadici casi registrati negli ultimi decenni provengano da paesi in via di sviluppo e da zone in cui la povertà e la poca istruzione contribuiscono al mancato riconoscimento del fenomeno. Il lithopedion può rimanere non diagnosticato per molti anni, perfino decenni. Qualche anno fa ha fatto scalpore il caso di Huang Yijun, donna cinese di 92 che ha portato nell’addome un feto calcificato per ben 60 anni: i medici all’epoca le avevano chiesto l’equivalente di 100 sterline per l’operazione di rimozione, una tariffa improponibile per la donna che aveva deciso di ignorare il tutto.

Ecco il link ad un accurato sito (in inglese) interamente dedicato al lithopedion: Stone Child. Un altro articolo approfondito sull’argomento (sempre in inglese) si trova su Doctor’s Review.

(Grazie, Daniela!)

12 comments to Lithopedion

  1. Nevestella says:

    Mi affascinano i bambini di pietra. Probabilmente perché uan leggenda araba narra che a volte i bambini decidono di non nascere ma di rimanere per sempre nel corpo della madre per proteggerla.

    • bizzarrobazar says:

      Ciao Neve, è vero, e pare che sia anche in motivo di simili leggende che in alcune culture si preferisce non “interferire” asportando chirurgicamente un feto abortito.

  2. daimon21 says:

    Complimenti! Proponete sempre argomenti molto interessanti e ultimamente vi state davvero superando! Sarebbe interessante sapere di un lithopedion venduto all’asta…sicuramente potrebbe raggiungere prezzi esorbitanti. Li vedrei bene in una wunderkammer dove saprebbero primeggiare tra moltissime altre stranezze.

    • bizzarrobazar says:

      Avrebbe certamente un altissimo valore museale, e il prezzo di conseguenza sarebbe davvero impressionante. Un esemplare si trova al famoso museo Mutter di Philadelphia.

  3. Veezara says:

    Articolo interessantissimo, come sempre del resto.
    Complimenti! 😀

  4. fos87 says:

    Certo che quello della quinta foto è particolarmente impressionante.

    • bizzarrobazar says:

      Personalmente i primi mi colpiscono maggiormente, perché la prolungata calcificazione ha lasciato poco più che qualche vestigia della forma fetale. 🙂

  5. Pavona* says:

    conoscevo la possibilità di una gravidanza extrauterina, ma di questa cosa non avevo proprio mai sentito nulla!! è davvero.. strano! non saprei come meglio esprimermi :/
    le immagini dell’ operazione chirurgica sono particolarmente forti, e molto tristi, visto che quello che viene estratto è praticamente un bambino già formato..
    per arrivare a questo tipo di calcificazione significa quindi che il feto si è formato fino ad uno stadio piuttosto avanzato della gravidanza e quando poi è morto è iniziato questo strano processo?

  6. Ico-Neko says:

    Non siamo poi molto diversi dalle ostriche, quindi… 🙂
    Sapevo di questo raro fenomeno biologico per via di quell’anziana donna cinese, ma come sempre ottimo articolo ben approfondito!
    Se possibile in questo come negli altri pezzi io aggiungerei qualche didascalia alle foto (es. “lithopedion conservato nel tal museo ecc.”), penso sia interessante e anche utile (in caso uno volesse vedere dal vivo questa o altre cose bizzarre)!

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