Articolo a cura della nostra guestblogger Veronica Pagnani
Lenore è una piccola e tenera bambina morta di polmonite, all’età di 10 anni, all’inizio del XX secolo.
Lenore, non si sa bene come, è anche riuscita a tornare nel mondo dei vivi dopo un giretto all’inferno.
Lenore ora vive felicemente in una villa (ovviamente bellissima e tetra, giusto per restare in tema), nella città di Nevermore, coi suoi amici. Anche loro per la maggior parte morti.
Ragamuffin, ad esempio, è un vampiro trasformato in pupazzo da una strega cattiva, che passa le sue giornate perdendo bottoni e filo; Mr. Gosh invece, è il corteggiatore romantico e dal volto decomposto (che copre decorosamente con una busta di carta), e che Lenore regolarmente percuote ed offende.
In realtà Lenore non è nient’altro che un fumetto, scritto da Roman Dirge, e pubblicato nel 1992 per la prima volta nella rivista americana indipendente Xenophobe. Il successo dei primi piccoli sketch è stato tale da portare, in seguito, anche alla creazione di cortometraggi animati per la Sony’s ScreenBlast.
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Ma come è riuscito Lenore, fumetto goth tra i tanti, a rimanere così impresso nei cuori di innumerevoli appassionati? Sicuramente la crudeltà mai gratuita, il velo d’ingenuità di cui si copre ogni assassinio della nostra eroina che, non dimentichiamoci, alla fine rimane pur sempre una bambina curiosa come tante altre.
O quasi.
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ahhhhh Lenore! mi ci voleva stamattina 🙂
Bhe, noi in Italia ne abbiamo ben 3 di ragazzi morti!
anch’io avevo proprio bisogno di un ventata goth, stamani! Buondì a tutti!