Rat King in inglese, Roi des rats in francese, Rattenkönig in tedesco. Il folklore si diffonde talvolta di paese in paese, così ecco che la stessa credenza trova echi in luoghi distanti e in lingue diverse.
Quella del “re dei ratti” è una curiosa leggenda, principalmente perché è una delle poche di cui abbiamo prove tangibili che ancora non hanno portato a un definitivo pronunciarsi della scienza sulla questione. Se, infatti, di fronte ai “corni di unicorno” delle antiche wunderkammer un qualsiasi biologo odierno può riconoscere senza esitazioni il dente del narvalo, i re dei ratti conservati nei musei di mezzo mondo non hanno ancora portato a una risposta certa sulla loro origine.
Il re dei ratti è costituito da due o più roditori che rimangono impigliati l’uno nella coda dell’altro: più essi tirano per liberarsi, più le loro code si annodano e con il tempo si incrostano di feci, sporco, sangue o fluidi corporei che agiscono da “cemento”, finché i topi sono costretti ad agire come un unico individuo; oppure, più facilmente, muoiono proprio per la difficoltà che trovano nel muoversi. Non si tratterebbe, è chiaro, di gemelli siamesi uniti dalla nascita, ma di esemplari adulti, estranei l’uno all’altro, che a causa dello spazio ristretto in cui vive una numerosissima colonia (ad esempio, dentro l’intercapedine di una parete) restano vittime di questa singolare beffa del destino.
Il primo caso di re dei ratti di cui abbiamo conoscenza venne riportato nel 1564; generalmente l’avvistarne uno era ritenuto segno nefasto, anche perché stava a indicare un’elevata presenza di ratti nella zona, con conseguente pericolo di malattie come la peste. Da quel momento, i casi segnalati sono sempre stati molto sporadici, una cinquantina in tutto, il più recente dei quali risale al 2005.
Il fatto che il fenomeno sia estremamente raro non significa per forza che non sia autentico: anzi a rigor di logica, se davvero accadesse in natura, sarebbe quasi impensabile che noi ne venissimo a conoscenza. I re dei ratti, infatti, sarebbero facile bersaglio per i predatori – e per i ratti stessi che non disdegnano il cannibalismo, e talvolta non aspettano nemmeno che un loro compagno in difficoltà sia morto per attaccarlo. La vita di un simile groviglio di bestiole sarebbe durissima, e quasi impossibile quindi trovarne i resti intatti.
Secondo la maggior parte degli scienziati, gli esemplari conservati nei musei, il più grande dei quali è conservato al Museum Mauritianum ad Altenburg e consta di 32 topi mummificati, sarebbero però dei falsi. La coda dei ratti, innanzitutto, non è abbastanza flessibile da annodarsi in quel modo; inoltre risulta davvero poco plausibile che, pur confinati in uno spazio angusto, gli animali si aggroviglino tra loro. Molti dubitano anche dell’unico esame a raggi X condotto su un esemplare, che avrebbe mostrato segni di calcificazione sulle fratture nelle code dei roditori (segno, apparentemente, di una loro lunga sopravvivenza dopo la formazione del “nodo”).
I re dei ratti ricadono dunque ancora oggi nell’ambito della criptozoologia, in quanto non è mai stato possibile osservarli dal vivo e le preparazioni museali sono comunque dubbie. Eppure, gli avvistamenti si sono succeduti regolarmente negli ultimi cinque secoli, e continuano tutt’oggi. E c’è anche chi giura di aver visto un Re degli scoiattoli…
Finalmente dopo anni ho trovato un articolo che parla di questo fenomeno in maniera seria! 🙂 Complimenti il vostro è un sito stupendo, continuate così
Grazie Sergio! 😉
Imperdibile!
Raccapriccio! Orrore! Meraviglia! E, come sempre, grazie!
bellissimo, terrificante, meraviglioso….grazie.
Un caro Saluto.Sono Lucio LWD Libero Ricercatore Storico.Da anni Personalmente ricerco e propongo Tematiche che mi hanno fatto incontrare questo Sito.Cit “…I re dei ratti ricadono dunque ancora oggi nell’ambito della criptozoologia, in quanto non è mai stato possibile osservarli dal vivo e le preparazioni museali sono comunque dubbie…”.Infatti una categoria di reperti viene proprio Catalogata come “Jenny Haniver”Ovvero Stranezze manufatte…tra i piu’ famosi il Devil Fish http://it.wikipedia.org/wiki/Jenny_Haniver a prescindere numerosissimi reperti famosi dai pesci pelosi o esseri fusi uomo animale o creature a piu’ braccia o gambe…Nacquero in un periodo proprio .L’argomento del Re dei Ratti proposto in maniera eccellente l’Ho condiviso anche da me.https://www.facebook.com/groups/40758369582/ Ringrazio la redazione di questo Spazio…NOTEVOLE per gli argomenti trattati.Naturalmente Ho un’archivio tematico che mi piacerebbe mettere a disposizione.Lucio***
Delle Jenny Haniver abbiamo parlato in questo articolo. Ne ho una anche nella mia collezione personale, visionabile qui. 😉
Non mi capita mai di fare commenti sui blog che leggo, ma in questo caso faccio un’eccezione, perche’ il blog merita davvero e voglio scriverlo a chiare lettere.
Grazie mille! 🙂
Re degli Scoiattoli 2017:
http://www.lastampa.it/2017/05/24/multimedia/societa/lazampa/hanno-le-code-annodate-tra-di-loro-quattro-scoiattoli-vengono-salvati-jc6Gq8z3sgI4TgJmKIXm2M/pagina.html
Wow!
Torno su questo articolo dopo essermi imbattuto nella “Corona di Ratti” citata nientemeno che dal Commissario Montalbano nel romanzo postumo di Camilleri, “Riccardino”.
Mi permetto anche di segnalare questo articolo Lorenzo Rossi su “Criptozoo”: https://www.criptozoo.com/notizie/2013/06/19/il-re-dei-ratti
Come sempre Ivan, ottimo lavoro.
Grazie!