Supervenus

Supervenus (2013) è un cortometraggio di animazione diretto dal filmmaker sperimentale Fréderic Doazan.

Si tratta di una satira della moderna concezione della bellezza femminile, della chirurgia estetica e della odierna manipolazione del corpo per raggiungere gli ideali estetici imposti dalla società. L’ultima immagine del corto, che rimanda alla celeberrima Venere di Milo, è il perfetto finale per questo gioiellino di humor nero.

http://www.youtube.com/watch?v=9WQ6C34MuTk

21 comments to Supervenus

  1. tiols says:

    L’autore ha reclamato il suo diritto di non divulgare il video. Probabilmente è un gelosone. 😀

  2. ghostnighty says:

    L’avevo già visto anche io questo corto, sono contenta che tu gli abbia dedicato un articolo 🙂

  3. Daimon says:

    Bellissimo e straordinariamente eloquente.

  4. andrea c says:

    Graficamente ben realizzato, ma anche un po’ banale dal punto di vista concettuale. Una critica del genere sull’esasperazione dei modelli estetici, e soprattutto sulla liceità morale(non a caso chirurgia estetica e bendaggio gastrico, vengono accostati all’aborto) a modificare il proprio corpo, potrebbe farla anche un Giuliano Ferrara qualsiasi, da un’artista mi aspetto non solo creatività grafica, ma anche punti di vista nuovi e non convenzionali!

    • bizzarrobazar says:

      Non vorrei esprimermi sull’aborto, che qui effettivamente è trattato come un inconveniente della bellezza, quando è noto quanto possa essere difficile e doloroso. Ma forse anche su questo paradosso si gioca quel preciso momento del corto – che satirizza su un certo tipo di persone, è bene sottolineare, e non su tutte.
      Mi sembra chiaro che il cortometraggio sia un film “a tema”, cioè con una evidente presa di posizione, che a suo modo richiede di essere dibattuta e approfondita. E’ fatto apposta per essere messo in discussione. Non trovo né banale né convenzionale il modo di esporre il problema in questo senso. L’idea di una figurina di un atlante anatomico che – quasi consenziente – viene esposta alle più bieche barbarie è senza dubbio una di quelle trovate che possono sembrare sensazionalistiche. Invece penso che sia molto feconda, a livello di domande e di interrogativi, ma anche a livello simbolico sulla questione dell’estetica dominante e del corpo femminile.

      • andrea c says:

        La tecnica e la modalità illustrativa è originale, dicevo che di primo acchito m’è sembrato un po’ banale e “scorretto” l’accostamento aborto- chirurgia estetica, il voler mettere in un’unico calderone due tematiche assai diverse(ammesso che esistano, credo che siano un’esigua minoranza le donne che abortiscono per motivi puramente estetici). Ma forse hai ragione, possono esserci anche altre chiavi interpretative che non ho preso in considerazione!
        Forse il messaggio che l’autore voleva trasmettere, è che la bellezza del corpo femminile risiede anche nella sua fecondità, e lo stravolgimento delle naturali forme femminili tipico della chirurgia plastica estrema(liposuzione e simili), è una forma di negazione della femminilità/fecondità tanto quanto può esserlo l’aborto(o perlomeno una certa cultura dell’aborto facile)

        • bizzarrobazar says:

          Concordo con tutto quello che hai scritto.
          Immagino che, relativamente al feto “gettato via”, l’idea fosse di sottolineare lo snaturamento della figura femminile ad opera e a soddifazione dell’immaginario maschile: le mani che modificano la figurina sono evidentemente di un maschio, ed è nell’ottica maschile che il bambino è superfluo e addirittura dannoso all’immagine della “bambola sessuale perfetta” che l’uomo sta costruendo. Senza accorgersi che il suo esperimento vira più dalle parti di Frankenstein che di Barbie.

          • andrea c says:

            Su questo non sono molto d’accordo, non credo che certi eccessi della chirurgia plastica rispecchino davvero i desideri erotici maschili, alla stragrande maggioranza degli uomini non gliene frega niente di un corpo femminile “perfetto”, ma sono attratti da bellezze molto più semplici, naturali e spontanee, sono affascinati anche da quelle che secondo certi canoni di bellezza artificiale, sarebbero imperfezioni(ad esempio io preferisco un seno piccolo e di consistenza naturale, rispetto ai seni a melone, o comunque troppo “rigidi” e con forme troppo “a palloncino” tipici della chirurgia plastica eccessiva- poi esiste anche una chirurgia estetica soft, che va ad apportare solo piccole modifiche, senza stravolgere l’immagine di una persona, e quella neanche si nota)
            Comunque io credo che il modello estetico della chirurgia plastica eccessiva, sia in parte imposto dai media, in parte manifestazione di disagi psicologici ossessivi delle stesse donne che decidono di trasfigurarsi radicalmente, ma c’entri molto poco con i gusti sessuali della maggioranza degli uomini etero.
            Così come l’ossessione maschile per i muscoli, o per le dimensioni del pene, non c’entra niente con i desideri femminili; la stragrande maggioranza delle donne, non cercano un pornoattore con il fisico alla Schwarzenegger, ma cercano un uomo che le faccia divertire e star bene, che le faccia sentire amate

          • bizzarrobazar says:

            Nemmeno io credo che la chirurgia estetica abbia direttamente a che fare con i desideri maschili. Ma mi sembra (e forse è la mia lettura personale ad essere esagerata) che il corto suggerisca anche questa possibilità.

      • erika says:

        Secondo me rispecchia pienamente la deriva della società attuale, talmente lobotomizzata dal consumismo, quello del tutto e subito, da non rendersi conto di quanto la smania della perfezione a tutti i costi sia logorante, insalubre e controproducente. La cosa inquietante è che la maggior parte degli uomini, ma anche delle donne, non si rende minimamente conto di questa deriva avvallando e promuovendo questo tipo di ideali (sì, perché ormai la vuotezza e la futilità sono diventati dei valori).Francamente, dall’alto della mia imperfezione, mi fanno una gran pena, ma il rischio di venirne risucchiati è dietro l’angolo.

        • bizzarrobazar says:

          Vorrei ricordare, a margine, la famosa frase che Anna Magnani disse al suo truccatore: “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele“. 🙂

        • Dario says:

          Hai ragione, bisogna accettarsi come siamo e invece di andar dietro alla vuotezza ed alla futilità, coltivare i valori autentici. Più che la bellezza fisica conta la bellezza interiore.

          MA PERO’ NON SAREBBE MALE SOMIGLIARE A GABRIEL GARKO!!!

          :-)))

  5. Ambra says:

    Il bello dei tuoi post sta non solo nel contenuto degli stessi, sempre molto interessante, a volte mi pare, intelligentemente dissacrante, ma anche nei commenti e controcommenti vivaci e mai banali.

  6. Massimiliano de Capua says:

    Peccato me lo sono perso. Il video non c’è più…

  7. Solidea says:

    http://www.izlesene.com/video/supervenus-frderic-doazan/7752474
    se interessa, qui è ancora visibile.. almeno fino ad oggi! eccezionale..

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