Here’s another plate of fresh links and random weirdness to swallow in one bite, like the above frog did with a little snake.
- In Madagascar there is a kind of double burial called famadihana: somewhat similar to the more famous Sulawesi tradition, famadihana consists in exhuming the bodies of the departed, equipping them with a new and clean shroud, and then burying them again. But not before having enjoyed one last, happy dance with the dead relative.
- Whining about your writer’s block? Francis van Helmont, alchemist and close friend of famed philosopher Leibniz, was imprisoned by the Inquisition and wrote a book in between torture sessions. Besides obviously being a tough guy, he also had quite original ideas: according to his theory, ancient Hebrew letters were actually diagrams showing how lips and mouth should be positioned in order to pronounce the same letters. God, in other words, might have “printed” the Hebrew alphabet inside our very anatomy.
- Reason #4178 to love Japan: giant rice straw sculptures.
- At the beginning of the last century, it was legal to send babies through the mail in the US. (Do we have a picture? Of course we do.)
- In France, on the other hand, around the year 1657 children were eager to play a nice little game called Fart-In-The-Face (“Back in my day, we had one toy, and it was our…“).
- If you think waax museums are a bit creepy, here’s the story of Madame Tussaud, a woman who made her fortune thanks to the guillotine.
- Ok, time to grab your tissue: a female chimp, about to die of old age, recognizes an old friend who came to bid her farewell.
- Speaking of primates: in an Italian natural park a female macaque held her dead baby for 25 days, cradling and hugging it. When the little body was unrecognizable, she ate the remains (warning: heartbreaking photos).
- Wood carver artist Caspicara, who lived in Ecuador in the 1700s, is believed to be the autghor of this spectacular work which represents Death, Paradise, Purgatory and Hell. I don’t know about you, but the one on the right looks like Keith Richards to me.
- What was it like to go to the doctor in 1600? Spoiler: more or less like having your horoscope done by an astrologist.
- The latest issue of the wonderful Godfrey’s Almanack is entirely dedicated to Naples, be sure not to miss it.
- “Hey, still got some spare food coloring down at the shop? Yes, it’s for my transparents ants again.”
- A woman walks alone in a cemetery: a sexually transgressive act? Friend Romany Reagan explores the idea in a post I find incredibly fertile and thought-provoking.
- Scientists have reconstructed the face of Mary Magdalene in 3D. All very impressive, except it’s probably not her face.
- A quick recap for death nerds:
- James Ballard was passionate for what he called “invisible literature”: sales recepits, grocery lists, autopsy reports, assembly instructions, and so on. I find a similar thrill in seeking 19th-century embalming handbooks: such technical, professional publications, if read today, always have a certain surreal je ne sais quoi. And sometimes they also come with exceptional photographs, like these taken from a 1897 book.
- In closing, I would like to remind you of two forthcoming appointments: on October 29, at 7pm, I will be in Rome at Giufà Libreria Caffe’ to present Tabula Esmeraldina, the latest visionary work by my Chilean friend Claudio Romo.
On November 3-5, you will find me at Lucca Comics & Games, stand NAP201, signing copies of Paris Mirabilia and chatting with readers of Bizzarro Bazar. See you there!
Vieni in Sicilia!
Ci proverò. 😉
Una più bella dell’altra! Romo è un grande artista, non mancherò di acquistare il suo nuovo libro. Autore, peraltro scoperto grazie ad un tuo precedente articolo (già sai).
Anch’io lo adoro.
Quanta roba interessante, ci credo che faccio sempre tanto tardi la sera quando mi fermo qui! Bene bene…
Il colpo d’occhio: le formiche trasparenti che acquisiscono il colore del cibo sono davvero esteticamente spettacolari.
L’instancabile talento imprenditoriale di madame Tussaud mi era ignoto (o almeno, non sapevo dove fosse radicato e quanto spirito d’iniziativa avesse questa donna): chapeau!
Soprattutto, ciò che anche io “trovo incredibilmente fertile di spunti”, davvero, è l’articolo sulle “Women Walking Alone in Cemeteries”. Ammetto che me ne sento un po’ toccata, in quanto se il cimitero è bello, antico, interessante architettonicamente e artisticamente, magari con della vegetazione che lo arricchisce ulteriormente, io lo vedo come un luogo attraente per una passeggiata, da sola o in (molto poco numerosa e sceltissima) compagnia. Non so, non riesco a vedervi una qualche valenza sessuale (oh come è freudiana questa cosa 😀 ), la vedo più come un’incursione in un luogo tranquillo e per la maggior parte del tempo obliato dai vivi, un po’ simile alla visita al convento dei carmelitani di F. dell’articolo di LadyDecay, per intenderci (solo che il cimitero è più accessibile ovviamente).
Sono interessanti tutte le ipotesi che ho letto nel post linkato (certo, passeggiare è per definizione attività da peripatetica), ma mentre su alcune ipotesi mi piacerebbe anche discutere molto, su altre non sono affatto d’accordo, specie che la passeggiata solitaria al cimitero sia “a masculine pastime”.
La penso esattamente come l’autrice, ovvero “I didn’t think of myself as a ‘woman walking’ – merely a ‘walker’ ”
Comunque, tutto ciò mi ha fatto pensare ad un racconto di Maupassant (non citato fra i molti autori letterari menzionati nel post), intitolato “les Tombales” che in effetti parla dell’incontro con una meretrice ‘da cimitero’: invenzione di Maupassant o pratica consueta nel suo tempo?
Comunque, davvero un argomento con tante sfumature… 🙂
Sono convinto che alcune delle sfumature culturali di cui parla Romany siano più anglosassoni che italiane; però lo stigma della donna che passeggia da sola, cimitero o non, è presente anche da noi (Edoardo Bennato aveva perfino dedicato una canzone al tema, “Una ragazza”).
Sì, hai perfettamente ragione, l’approccio non-cattolico/ anglosassone al cimitero è diverso da quello nostrano, il camposanto è un luogo dove passeggiare o passare del tempo nel verde è considerato più normale che nelle culture cattoliche.
A tal proposito ricordo il tuo post sul cimitero di Ischia (vi avevo lasciato un commento con parte del mio pensiero), che è sicuramente un luogo per niente sgradevole da vedere e visitare, così come altri in Italia; e idem penso al post sull’iniziativa Capsula Mundi, che creerebbe idealmente un bel parco al posto di orribili loculi stile vespaio.
Ho molto pensato al fatto che in fondo l’intero articolo di Romany e la bibliografia a cui ha attinto sono incentrati soprattutto sulla ‘donna che passeggia sola’ in generale (che alla fine il luogo sia ‘anche’ un cimitero è un dettaglio): sì, aveva senz’altro ragione Bennato, ma mi piace pensare che ora “l’incantesimo” sulla donna che gironzola da sola sia stato spezzato… almeno in gran parte. 🙂
Tornando ai cimiteri, mi piacerebbe che tu approfondissi ancora il tema (un po’ come per quello di Ischia): io trovo che le parti antiche di molti cimiteri delle nostre città siano veramente belle, e, per chiarire, non lo dico per una qualche attrazione morbosa, ma perché li considero ‘monumenti’ o luoghi d’interesse, o giardini al pari di altri, con interessanti pezzi d’architettura, di arte e di storia. Come molti luoghi sacri in generale del resto! A presto
Sull’isola d’Ischia, ti consiglio altresì quello di Casamicciola, le cui murate si aprono in una breccia, al termine del camposanto, che consente di gettare lo sguardo sul prospiciente golfo di Napoli a strapiombo. Oppure quello di Lacco Ameno, con l’antica torre d’osservazione a difesa della baia dagli attacchi dei turchi. Oppure quello di S.Angelo, pubblico, eppure minuto e riservato da apparire privato; un fazzoletto di cimitero…
Famadihana, decomposizione, queste cose mi intrigano, non so perché. Si scopre molto sul tuo sito, è insolito ma ben fatto, non pacchiano. Scoperto da poco. Grazie. Vai così!
Grazie a te, e benvenuto!