Mouse serenade

Even mice sing.
We have known that for 50 years, but we are only recently beginning to understand the complexity of their songs. Part of the difficulty of studying mice songs lies in their ultrasonic vocalizations, frequencies the human ear cannot perceive: in the wild, this kind of calls happen for example when a mouse pup calls for his mother.

In April, in Frontiers of Behavioral Neuroscience, a new Duke University research appeared, showing how mice songs are really much more intricate than expected.
Researchers Jonathan Chabout, Abhra Sarkar, David B. Dunson and Erich D. Jarvis have exposed the mice to different social contexts and, using new specifically elaborated software, they have analysed the frequency modulation and duration of these ultrasonic calls. Researchers have been able to break down the songs into “syllables” and clusters of sound repeated to a certain rythm, and to discover how they vary according to the situation.

If a male mouse is exposed to female urine, and therefore gets convinced that she is somewhere nearby, his singing becomes louder and more powerful, if somewhat less accurate; to awake a sleeping female, he utilizes the same song, but the “syllables” are now pronounced much more clearly.
Female mice seem to prefer songs that are complex and rich in variations; even so, when a male finds himself near an available female, his elaborate courting song switches to a simpler tune. Once the potential mate has been attracted, in fact, our little mouse needs to save energy to chase her around and try to mate.

The mouse’s ability to sing is not as articulate as in songbirds; and yet, changes in the syntax according to social context prove that the songs convey some meaning and serve a precise purpose. Researchers are not sure how much mice are able to learn to modify their vocalizations (as birds do) or how much they just choose from fixed patterns. Forthcoming studies will try to answer this question.

It is nice to better understand the world of rodents, but why is it so important?
The goal of these studies is actually also relevant to humans. In the last decade, we understood how mice are extremely similar to us on a genetic level; discovering how and to what extent they are able to learn new “syllables” could play a fundamental part in the study of  autism spectrum disorders, particularly in regard to communication deficits and neural circuits controlling vocal learning.

Male mice song syntax depends on social contexts and influences female preferences, Jonathan Chabout, Abhra Sarkar, David B. Dunson, Erich D. Jarvis. Frontiers in Behavioral Neuroscience, April 1, 2015.

L’uccello lira, e la memoria sonora

lyrebird2

Avevamo già parlato dello straordinario menura, o uccello lira, in questo articolo. L’istrionico pennuto australiano è in grado, grazie ad una siringe (l’organo canoro degli uccelli) particolarmente raffinata e flessibile, di imitare alla perfezione innumerevoli richiami di altre specie di uccelli, di emettere più suoni contemporaneamente, di riproporre in maniera realistica anche rumori meccanici come martelli pneumatici, carrelli di macchine fotografiche e vari altri attrezzi. Sono i maschi ad aver sviluppato quest’arte, per attrarre le femmine: uno studio ha dimostrato che le imitazioni riescono ad ingannare perfino i passeri australiani, che pensano sia un maschio della loro specie ad emettere il richiamo.

[youtube=https://www.youtube.com/watch?v=JkQ0hrsAvWo]

La stupefacente abilità dell’uccello lira è da sempre risaputa in Australia. Ma quando nel 1969, durante una ricognizione al New England National Park vicino a Dorrigo, nel Nuovo Galles del Sud, il ranger Neville Fenton registrò un menura che riproduceva le note di un flauto, rimase intrigato. Dove aveva potuto imparare quella melodia, l’uccello?
Scoprì che un altro ricercatore, Sydnedy Curtis, aveva già registrato quel tipo di richiamo tempo prima, nello stesso parco.

Decise di investigare e, dopo qualche indagine, emerse una storia incredibile: nelle vicinanze del parco c’era una fattoria, il cui proprietario aveva l’abitudine di suonare il flauto per il suo menura domestico. Una volta liberato, evidentemente l’uccello doveva aver portato con sé la memoria di quelle melodie. Cosa c’è di incredibile? Tutto questo era successo negli anni ’30.

Nei trenta anni successivi, le melodie suonate al flauto dal contadino erano state tramandate di generazione in generazione, entrando a far parte dell'”archivio” di richiami utilizzati dai menura della zona. Neville Fenton inviò le sue registrazioni all’ornitologo Norman Robinson. Poiché il menura è capace di produrre vari suoni allo stesso momento, Robinson filtrò il richiamo, riuscendo a distinguere le diverse linee melodiche che l’uccello cantava contemporaneamente: si trattava di versioni leggermente modificate di due canzoni che erano popolari negli anni ’30, The Keel Row e Mosquito’s Dance. Il musicologo David Rothenberg confermò l’ipotesi.

Superb_lyrbird_in_scrub

Una volta che un uccello lira ha imparato un richiamo, non lo dimentica quasi mai. E questi suoni vengono trasmessi alle generazioni successive. Così, alcuni menura a Victoria ricreano rumori che non si sentono ormai quasi più, come ad esempio suoni di asce e di seghe, oppure scatti di macchine fotografiche in disuso da anni. “Sono gli uccelli più famosi e più fotografati, per questo imitano ancora tutti questi vecchi suoni”, conferma Martyn Robinson dell’Australia Museum di Sydney.

Se i menura mantengono in vita dei brandelli sonori del passato, questi rumori raccontano una storia: ad esempio, gli uccelli lira che vivono allo zoo di Adelaide hanno convissuto per mesi con un cantiere edile, ed ora ne imitano il frastuono alla perfezione. Ma nel caso dei volatili più anziani, catturati per metterli al riparo dalla deforestazione, i richiami ci riportano l’eco di asce e seghe, come dicevamo, ma anche motoseghe, conversazioni radio, motori di jeep, sirene di antifurti, perfino esplosioni. La narrazione che emerge dai suoni che gli uccelli, oggi in gabbia, continuano ad emettere, è quella dell’irruzione dell’uomo nella foresta, dell’abbattimento di un ecosistema, e infine della loro stessa riduzione in cattività. Certo, è soltanto un richiamo amoroso: ma è difficile, dalla nostra prospettiva, non leggervi una sorta di amara memoria d’un popolo prigioniero, il canto che ricorda come avvenne la catastrofe.

LyreBirdBig2

A proposito di uccelli in grado di “registrare” il passato degli uomini, un altro aneddoto ci sembra interessante. Intorno al 1800, esplorando l’Orinoco settentrionale, nell’attuale Venezuela, il naturalista Alexander von Humboldt venne a sapere che una tribù locale, quella degli Ature, era stata recentemente sterminata. Il raid dei nemici non aveva lasciato superstiti, quindi il linguaggio degli Ature era morto con loro, in quella violenta e sanguinosa battaglia.
Eppure…

All’epoca del nostro viaggio un vecchio pappagallo ci venne mostrato a Maypures, del quale gli abitanti ci dissero, e il fatto è notevole, “che non capivano cosa dicesse, perché parlava la lingua degli Ature”.

Uccelli da palcoscenico

Pensate di sfondare nel mondo dello spettacolo perché siete in grado di imitare qualche personaggio famoso? Il menura vi batte su tutti i fronti. Durante la stagione degli amori, questo uccello australiano si cimenta in un richiamo canoro dall’incredibile complessità. Sa imitare il verso di oltre 20 specie di uccelli, e lo fa con tanta precisione da ingannare anche loro. Ma il suo numero più strabiliante è l’imitazione dei suoni prodotti dall’uomo che ha potuto sentire nella foresta. Spari, esplosioni, lo scattare di macchine fotografiche, l’avviamento di un motore o la sirena d’allarme di una macchina… e, soprattutto, le motoseghe dei boscaioli.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=v4uFUlmg_0E]

In Sud America vive invece il manachino delizioso, che è pronto a sbaragliare chiunque nel campo della danza. Questo piccolo uccello si muove a una velocità tale che la maggior parte dei suoi movimenti non possono essere percepiti dall’occhio umano. Con l’aiuto di videocamere ad alta velocità (capaci di registrare 5000 fotogrammi al secondo) i ricercatori hanno scoperto che il fischio acuto che emette non parte dalla sua gola, ma dallo sfregamento delle sue ali, che il manachino batte alla frequenza record di 1500 hertz. Ma le sue abilità non finiscono qui. Ecco il manachino che si esibisce nella sua specialità: il moonwalk.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=5ZObbXS0k4o]

E, per finire, vi presentiamo il MacGyver degli uccelli. I corvi sono ritenuti una delle famiglie ornitologiche più intelligenti del mondo per la loro spiccata capacità adattiva, la memoria di ferro e, come si vede nel video, l’abilità nella creazione e nell’utilizzo di strumenti.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=dbwRHIuXqMU]

F.A.Q. – Tecniche di canto

Caro Bizzarro Bazar, seguo sempre “X-Factor” e “Amici”, perché il mio grande sogno è diventare un cantante. Potresti darmi qualche dritta?

Innanzitutto, ricorda che è fondamentale acquisire le basi. Comincia con l’acquisire la tecnica di canto più semplice e comune, illustrata in questo video.

Fondamentale, nel canto, è la respirazione. Allena il tuo naso in questo modo:

Importante poi è migliorare la memoria per ricordare sempre perfettamente il testo delle canzoni che canterai:

E, infine, anche l’occhio vuole la sua parte. Non dimenticare di vestirti in modo consono, raffinato ma casual, come il grande Franzl Lang in questo video.

 

Il Gallo Death Metal

Un video già conosciuto, ma che abbiamo ritenuto essenziale riportare qui nella nostra esibizione di stranezze. Ecco a voi il gallo che canta un pezzo death metal.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=A43JOxLa5MM]