Quando muore una balena

Quando una balena morta si adagia sul fondo dell’oceano l’enorme mole della sua carcassa procura cibo a una moltitudine variegata e impressionante di animali. Il cortometraggio che vi proponiamo, diretto da Sharon Shattuck e Flora Lichtman, e animato con semplici ritagli di cartone, mostra questa straordinaria “vita dopo la morte” di un cetaceo. Come spiega il cartello finale del filmato: “Una balena può vivere dai 50 ai 75 anni. Una balena può sostentare una comunità di organismi per 50-75 anni dopo la morte“.

[vimeo http://vimeo.com/29987934]

Ed ecco un filmato in time-lapse che mostra la decomposizione di una foca: più piccola di una balena, certamente, ma altrettanto preziosa per chi potrà sopravvivere grazie alle sue carni.

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The Whale Theatre

Every kid loves to think about Jonah in the belly of the big fish. Just like the Baron Münchhausen in the whale, or Pinocchio in the shark, living for some time inside one of these great sea animals is a fantastic idea which inspired artists and writers for centuries.

Well, you can probably guess what we are about to tell you. Yes, somebody actually lived inside a fish. Better yet, he built a theatre out of it.

This is Simon-Max, a French opera-bouffe tenor (1852-1923). He maily performed in Paris, but once he reached wide acclaim he managed to diversify his business, and in 1893 he already owned a casino in Villerville, a coastal city in Lower Normandy.

Just about at the time he opened his casino, news arrived that a whale was beached near the town. It was actually not so unusual for whales to end up beached on the coast of Normandy due to the low tide, as shown in this postcard published that same year (1893).

Simon-Max bought the whale from the local fishermen, and sold the oil and meat obtained from the animal. But then he decided that  he was going to try something unprecedented, using its skin. He built a theatre-museum inside the mounted cetacean.

The size of the animal in the original poster ads may be a little exaggerated, but they convey the idea of what the theatre might have looked like. The public entered through the whale’s mouth, watched the show in the interior room, which could host almost a hundred people, then exited through a small door in the tail. This attraction, called Théatre-Baleine (whale theatre), earned Simon-Max a huge amount of money, and made the city of Villerville quite famous for over a year. The tenor, inside his whale, performed an act called Jonas Revue (“Jonah Revisited”) which quickly became a hit.

The whale theatre was then transferred to the Paris Casino, but the following winter was completely destroyed by a fire.

Münchhausen

La balena esplosa

Oggi celebriamo un bizzarro anniversario.

Il 12 novembre del 1970, infatti, un’enorme balena morì dopo essersi spiaggiata a Florence, Oregon. La carcassa, di notevoli proporzioni (14 metri di lunghezza per 8 tonnellate di peso) pose da subito un gravoso problema: come sbarazzarsene?

La Oregon Highway Division, responsabile dello smaltimento dell’animale, pensò che seppellirla in loco non fosse attuabile, per motivi sanitari (la carcassa emanava già un odore insopportabile), e di spostarla non se ne parlava neanche. Si pensò quindi di sbarazzarsene proprio come si farebbe con un enorme macigno.

Mezza tonnellata di dinamite fu applicata al cadavere della balena. L’idea era di ridurla in piccoli pezzi, che sarebbero poi stati mangiati da gabbiani e dagli altri animali che si nutrono di carogne. Non andò proprio come ci si aspettava.

L’esplosione riempì il cielo di grossi pezzi di grasso (presente a livello sottocutaneo nei cetacei, vedi blubber) che si riversarono a pioggia sugli attoniti astanti, atterrarono vicino alle case e nei parcheggi, anche a una certa distanza dalla spiaggia. Uno di questi pezzi di balena sfondò una macchina. Soltanto una minima parte della carcassa risultò poi disintegrata, e gli uomini della Oregon Highway Division dovettero assumersi l’ingrato compito di eliminare a mano (e con molta pazienza) l’enorme e puzzolente carogna.

L’esplosione fu filmata, e come prevedibile le immagini dell’incidente hanno goduto di una nuova vita nell’era di internet. Ecco il servizio originale del 1970.

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Wikipedia dedica una pagina (in inglese) all’episodio, in cui vengono descritte anche le circostanze in cui il filmato è stato recuperato: eccola qui.