Una goccia di veleno

La vipera di Russell è il responsabile numero uno degli avvelenamenti in India, dove circa 10.000 persone all’anno muoiono a causa del suo morso. Rispetto ad altri serpenti, il cui veleno attacca il sistema nervoso, questa vipera ha sviluppato delle emotossine, che agiscono quindi sul sangue. Guardate cosa provoca nel giro di pochi secondi una goccia di veleno lasciata cadere in un bicchiere di sangue.

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Zombie in a Penguin Suit

Zombie in a Penguin Suit è un cortometraggio di Chris Russell, che regala molto più di quanto già non prometta lo strepitoso titolo. Non soltanto un morto vivente in un costume da pinguino: a partire da quest’idea puramente weird, il regista decide di stupirci con un tono adulto, malinconico, disperato e commovente.

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Ecco il sito ufficiale del film.

R.I.P. Ken Russell


All’età di 84 anni si è spento Ken Russell, autore di film controversi, visionari e allucinati. Lo ricordiamo per la lunga carriera all’insegna dell’assenza di misura, dell’anarchia, della spettacolarità.

Ariana Page Russell

Ariana è un’artista newyorkese affetta da una patologia della cute chiamata dermografismo: si tratta di una reazione abnorme agli stimoli e agli urti violenti. Se Ariana sbatte accidentalmente contro un tavolo, sulla sua cute si forma immediatamente un ponfo di colore rosso o rosa acceso che non se ne va prima di mezz’ora. Se si passa sulla pelle un oggetto acuminato, come ad esempio la punta di una matita, laddove alla maggior parte di noi resterebbe una sottile linea bianca che presto scompare, a lei rimane una striatura in rilievo per venti minuti buoni.

Questo tipo di affezione, che non è grave di per sé (a meno che non sia un sintomo di patologie più serie) e si può curare con antistaminici, non provoca né dolore né prurito ad Ariana – l’unico effetto negativo sono questi segni antiestetici che solcano periodicamente la sua pelle. Così la giovane artista ha deciso di trasformarli nel loro contrario, in un esercizio estetico puro.

Nella sua serie di fotografie intitolata Skin, la Russell ha trasformato il suo corpo in una vera e propria tela d’artista, in un laboratorio aperto in cui provare nuove forme e inedite decorazioni. Grazie alla sua peculiare anomalia, Ariana ha la possibilità di testare diversi materiali e diverse “fantasie” su di sé: la reazione cutanea dura più o meno mezz’ora, dandole così tutto il tempo per scattare delle foto e, se necessario, replicare il suo “quadro di pelle” per ottenere migliori risultati.

Le fotografie di Ariana Page Russell, che ricordano una versione ben più innocua delle scarificazioni, si iscrivono così nel più vasto filone della body art, ma con un elemento assolutamente personale; tutto questo, infatti, sarebbe impensabile se non fosse per la sua “malattia”, trasformata dall’artista in un tratto unico e inequivocabile della propria identità e del proprio stile.

A volte, sembrano dire questi temporanei “abbellimenti” decorativi sul corpo dell’artista, sta soltanto a noi decidere se una cosa è venuta per nuocere o meno; cosa è bene o cosa è male per noi; e ciò che per una persona è un problema, un fastidio o peggio ancora un handicap, per un’altra può rivelarsi uno stimolo positivo e carico di frutti.

Ecco il sito ufficiale di Ariana Page Russell.