Mr. Tambourine Man

Ah, ma ero così vecchio allora,

Adesso sono molto più giovane.

(Bob Dylan)

Oggi Bob Dylan conclude il suo settantesimo viaggio attorno al sole. Un poeta d’altri tempi, un cantastorie, un artista fra i più sinceri e meno inclini ai compromessi, pronto a deludere i fan pur di mantenere la sua integrità. Un uomo che, con una trilogia di album dal ’64 al ’66 ha cambiato il volto della cultura mondiale, e che ha firmato almeno un disco fondamentale ad ogni decennio successivo. La sua influenza sulla musica rock è incalcolabile. Sì, direte, ma cosa c’entra con lo “strano, macabro, meraviglioso”?

Bizzarro Bazar è stato definito da alcuni lettori un “compagno notturno”, un piccolo blog per le ore piccole, da sfogliare quando insonni cerchiamo quello stupore che soltanto la notte può regalarci. Ecco, il nostro personale ringraziamento al vecchio zio Bob è per quel suo commovente inno all’incanto e alla sospensione notturna, quel vero e proprio scrigno di meraviglie nottambule che è Mr. Tambourine Man. Se anche avesse scritto soltanto quella canzone, gliene saremmo eternamente debitori.

MR. TAMBOURINE MAN

Hey! Mr. Tambourine, suona una canzone per me
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Mr. Tambourine, suona una canzone per me
Nel mattino tintinnante io ti seguirò

Sebbene io sappia che l’impero della sera è ritornato sabbia
Svanito dalle mie mani
Lasciandomi qui cieco ma ancora insonne
La mia stanchezza mi meraviglia, sono fisso sui miei piedi
Non ho nessuno da incontrare
E l’antica strada vuota è troppo morta per sognare

Portami in viaggio sulla tua magica nave turbinante
I miei sensi sono spogli, le mie mani non sentono la presa
Le dita dei miei piedi troppo intorpidite per camminare
Aspettano solo che i tacchi dei miei stivali comincino a vagabondare
Sono pronto per andare ovunque, sono pronto a svanire
Nella mia parata personale
Lancia il tuo incantesimo danzante su di me
Prometto che lo accetterò

Se anche puoi sentire delle risate piroettare, dondolare follemente verso il sole
Non sono indirizzate a nessuno, stanno solo scappando di corsa
E tranne che per il cielo, non troveranno barriere
E se senti vaghe tracce di mulinelli di rime saltellanti
Al tempo del tuo tamburino, non è altro che un lacero pagliaccio
Non gli presterei alcuna attenzione, vedi bene che è solo
un’ombra quella che sta inseguendo

E infine fammi scomparire tra gli anelli di fumo della mia mente
giù nelle brumose rovine del tempo, lontano dalle foglie gelate
Dai paurosi alberi infestati dai fantasmi, fino alla spiaggia ventosa,
Lontano dalla presa perversa del folle dolore
Sì, a danzare sotto il cielo diamante con una mano che fluttua libera
Stagliato contro il mare, circondato dalle sabbie del circo,
Con tutti i ricordi ed il destino persi al fondo delle onde
Lascia che io dimentichi l’oggi fino a domani

Hey! Mr. Tambourine, suona una canzone per me
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Mr. Tambourine, suona una canzone per me
Nel mattino tintinnante io ti seguirò